Perchè non ti piace la tua voce quando la riascolti?

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Registrare la propria voce e poi ascoltarla per molti è un’operazione sgradevole: molti scoprono che la loro voce suona molto diversa da come l’immaginavano, spesso percepita come la peggiore del mondo.

Perche non ti piace la tua voce quando la riascolti
Foto@Pixabay

Non sei il solo a vivere questo momento imbarazzante; su piattaforme social come TikTok, numerose persone hanno condiviso quanto sia strano sentire la propria voce registrata.

Si stupiscono nel notare che la loro voce suona più acuta di quanto previsto. Ashish Shah, un esperto audiologo presso The Hearing Care Partnership, ha spiegato il motivo dietro questo fenomeno in un’intervista con The Mirror.

Shah ha detto che quando parliamo, il suono della nostra voce raggiunge le orecchie attraverso due vie: l’aria e le ossa del nostro cranio. La conduzione ossea, passando attraverso le ossa, trasmette frequenze più basse, che sono quelle a cui siamo abituati a sentire quando parliamo.

Ciò che gli altri percepiscono è solo il suono che viaggia attraverso l’aria.

Quando parliamo a qualcuno, quella persona sente la nostra voce esclusivamente tramite il suono condotto per via aerea, quindi la percepisce a una frequenza più alta“, chiarisce Shah. Questo è lo stesso motivo per cui la nostra voce registrata suona così insolita e acuta: manca il contributo delle frequenze basse trasmesse dalle ossa.

Shah osserva che questa discrepanza spiega perché molte persone non amano ascoltare la propria voce registrata. Questo fenomeno non solleva solo questioni di autocritica; influenza anche la percezione dell’attrattiva della nostra voce. Shah fa riferimento a uno studio che mostra che le persone tendono a valutare la propria voce come più attraente quando non sanno che quella registrata è la loro.

Questa realizzazione è profonda ma offre un certo conforto. “Di solito non analizziamo le voci degli altri con dettaglio, quindi è quasi certo che gli altri non analizzino la tua nel modo in cui fai tu“, spiega Shah.

Sottolinea che il nostro disagio con le registrazioni vocali nasce dalla discrepanza tra le nostre aspettative interne e la realtà, piuttosto che da come la nostra voce suona realmente agli altri. Questa comprensione ci offre una chiave critica: la voce che critichi severamente è la stessa che gli altri conoscono e accettano come tua.

Shah aggiunge che se si eliminasse l’auto-identificazione dalla voce registrata, permettendo alle persone di ascoltarla come se fosse una qualsiasi altra registrazione vocale, non avrebbero problemi ad accettarla.

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