La Torre Pendente di Pisa non è un capriccio architettonico, né il risultato di un errore di calcolo. La sua iconica pendenza è una storia di geologia, ingegneria medievale e un pizzico di fortuna. Per capire perché la Torre di Pisa pende, dobbiamo guardare sotto i suoi piedi, in Piazza dei Miracoli.

Un Tuffo nel Terreno Soffice
Il campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta, questo è il suo nome ufficiale, iniziò a inclinarsi pochissimi anni dopo l’inizio della costruzione, il 9 agosto 1173. La colpa non era di un errore umano iniziale, ma del terreno sottostante, estremamente problematico.
Pisa, infatti, sorge su una pianura alluvionale, un tempo molto vicina al mare, formata da strati di materiali morbidi come sabbia e limo di fiume e, crucialmente, uno strato di argilla dal comportamento plastico a circa 7 metri di profondità. Questo strato, noto come “Pancone”, è cedevole e non ha saputo reggere il peso monumentale della struttura, calcolato in oltre 14.453 tonnellate.
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- Fatto chiave: Già intorno al 1178, quando la costruzione era arrivata appena al terzo piano, la Torre cominciò a cedere verso Sud, a causa del cedimento differenziale del sottosuolo.
Architetti e Tentativi Disperati
I costruttori, di fronte a questo inatteso cedimento, dovettero interrompere i lavori per quasi un secolo. Quando ripresero, architetti come Giovanni di Simone e Giovanni Pisano cercarono di compensare l’inclinazione. La soluzione fu tanto ingegnosa quanto inefficace: costruire i piani superiori in senso opposto alla pendenza, aggiungendo letteralmente più muratura da un lato. Questo ha dato alla Torre la sua caratteristica forma leggermente “a banana”, come notano gli esperti (si veda ad esempio lo studio di J.B. Burland e C. Viggiani). Nonostante questi sforzi, la Torre continuò inesorabilmente a inclinarsi.
I Rischi e il Raddrizzamento
La situazione peggiorò drasticamente nel corso dei secoli. Nel 1934, persino Benito Mussolini, ritenendo la pendenza “una vergogna” per la nazione, tentò un intervento disastroso: iniezioni di cemento alla base. L’effetto fu l’opposto: il cemento peggiorò la subsidenza, facendo aumentare ulteriormente l’inclinazione.
Il rischio crollo divenne concreto alla fine del XX secolo, quando la deviazione dalla verticale raggiunse i 5,5 gradi.
- Il Salvataggio: Tra il 1993 e il 2001, un comitato internazionale coordinato da Michele Jamiolkowski ha realizzato il celebre intervento di consolidamento. Utilizzando la tecnica della sottoescavazione (soil extraction), rimuovendo terra dal lato opposto alla pendenza, e aggiungendo dei contrappesi provvisori di piombo, sono riusciti a ridurre l’inclinazione di circa 44 centimetri, portandola agli attuali circa 4 gradi.
Oggi la Torre di Pisa è stabile e monitorata, e il pericolo immediato è scongiurato per i prossimi due secoli. È un miracolo di ingegneria geotecnica moderna, che ha salvato l’errore fortunato degli antichi costruttori.
Domande Frequenti
1. La Torre di Pisa rischia ancora di cadere? Il rischio di crollo è stato scongiurato per un lungo periodo, probabilmente i prossimi 200 anni. Grazie agli interventi di consolidamento conclusi nel 2001, l’inclinazione è stata ridotta da 5,5 gradi a circa 4 gradi, rendendo la struttura stabile. La Torre viene costantemente monitorata da sensori che rilevano ogni minimo movimento.
2. Quante campane ci sono sulla Torre di Pisa? La Torre di Pisa, in quanto campanile del Duomo, ospita ben sette campane, ognuna corrispondente a una nota musicale. La più grande è l’Assunta, del peso di 2600 kg. Per non compromettere la stabilità, le campane oggi vengono azionate da un martelletto elettronico che riduce le vibrazioni, a differenza del Medioevo.
3. Perché il terreno cedevole non ha fatto crollare la Torre durante i terremoti? Una ricerca dell’Università di Bristol ha rivelato un paradosso sorprendente. Proprio la natura argillosa e soffice del terreno che ha causato l’inclinazione, ha anche protetto la Torre. Questa interazione dinamica “edificio-suolo” impedisce alla struttura di entrare in risonanza con le onde sismiche, attenuandone gli effetti e permettendo alla Torre di resistere ad almeno quattro forti terremoti registrati dal 1280.
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