Pisa, l’eroico delfino dell’Arno ha sconfitto la piena

VEB

Il delfino che dal 31 dicembre 2016 ha eletto domicilio nell’Arno, nei pressi di Pisa, è riuscito a resistere alla piena del fiume.

Ne è uscito malconcio dall’ingrossamento dell’Arno, ma l’eroico delfino ha resistito. Il delfino ora riporta ferite dovute ai rami e tutti gli oggetti trasportati dal fiume.

In più sul lato destro, il cetaceo mostra bolle sospette che, secondo, gli esperti che lo stanno monitorando, potrebbero essere la conseguenza di ferite infettate dall’acqua inquinata.

La salute del delfino, un esemplare di 20 anni circa, preoccupa un po’ sia i biologi marini del Cetus, il centro di ricerca viareggino che monitora il branco di circa 250 tursiopi che staziona tra l’Arno e la Versilia, e quelli dell’Arpat.

Spiega Cecilia Mancusi, biologa del settore mare dell’Arpat: “Siamo in attesa delle risposte e delle valutazioni dei veterinari – ma potrebbe trattarsi di una serie di semplici escoriazioni provocate dal contatto con la vegetazione che caratterizza i bordi del fiume o con il materiale trasportato dall’Arno, successivamente infettatesi”.

Pare, infatti, che l’acqua dolce abbia “ammorbidito” la cute del delfino rendendola ancora più delicata. Ecco perché l’urto con gli oggetti trasportati dalla piena ha provocato lesioni che, di per sé, potrebbero essere considerate lievi se non fosse per l’aggravante delle infezioni causate dalla scarsa salinità del fiume e dal suo inquinamento.

Intanto che i biologi sciolgano la prognosi e ci assicurino sullo stato di salute, il delfino “toscano” continua a essere la star dell’Arno, anche se negli ultimi giorni non lo trovano più tra il ponte dell’Aurelia e il ponte della Ferrovia, dove staziona di solito.

Le piogge e la piena, in fatti, hanno costretto il delfino spingersi fino al ponte dell’autostrada. Qui il fiume si allarga e la corrente diminuisce, perciò per il simpatico mammifero marino la “resistenza” è meno difficoltosa.

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