Porfiria, la malattia di chi si sente un vampiro

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Anche se hanno popolato la mitologia degli ultimi secoli, tutti noi sappiamo che i vampiri, creature eterne che si nutrono di sangue umano, non esistono o almeno così dovrebbe essere.

Porfiria la malattia di chi si sente un vampiro
foto@Pixabay

Ma allora questi personaggi da cosa hanno avuto origine?

Dalla fantasia, certo, ma anche da una malattia: la porfiria.

I vampiri, difatti, hanno la caratteristica di nutrirsi di sangue, ma anche quella di non potersi mai esporre al sole, per non rischiare di “liquefarsi” letteralmente.

E la porfiria è una patologia che rende la pelle molto sensibile alla luce: l’esposizione prolungata provoca addirittura dolore e vesciche.

Per di più, la terapia di questa rara malattia è restare a casa durante il giorno ma anche ricevere trasfusioni di sangue.

Soprattutto nei decenni scorsi, prima degli attuali progressi della scienza medica, l’unica terapia era uscire solo la notte e bere sangue animale, in mancanza di trasfusioni.

Come veniva curata in passato la Porfiria

In passato, la porfiria era considerata una malattia rara e poco compresa. Non esistevano trattamenti specifici per la porfiria e i pazienti erano spesso soggetti a trattamenti sintomatici e di supporto.

  • Dieta: i pazienti con porfiria erano spesso sottoposti a una dieta a basso contenuto di proteine, in quanto si pensava che le proteine potessero peggiorare i sintomi della malattia.
  • Riposo: i pazienti con porfiria erano spesso consigliati di evitare le attività fisiche intense e di riposare il più possibile, in quanto si pensava che l’attività fisica potesse peggiorare i sintomi della malattia.
  • Evitare i fattori scatenanti: i pazienti con porfiria erano spesso consigliati di evitare i fattori scatenanti noti, come l’esposizione ai raggi solari, il consumo di alcol e l’uso di alcuni farmaci.

Inoltre, per alcune forme di porfiria, i pazienti venivano sottoposti a trattamenti ematici per eliminare le porfirine accumulate nel sangue, come la plasmaferesi o l’emosorbimento.

Oggi, esistono trattamenti specifici per diverse forme di porfiria, come l’uso di enzimi sostitutivi, la terapia con farmaci e la terapia genica, che hanno migliorato notevolmente la prognosi e la qualità di vita dei pazienti con porfiria.

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