Un’antica profezia biblica sta infiammando i social media, spingendo alcune persone a compiere gesti estremi come vendere ogni bene e licenziarsi. Vediamo di cosa si tratta e perché sta generando così tanto scalpore proprio in questi giorni.

Il Rapimento: cosa dice la profezia?
Al centro di tutto c’è la profezia del “Rapimento” (in inglese, The Rapture), un evento descritto in alcuni filoni del cristianesimo come il momento in cui i veri credenti verranno sollevati in cielo per incontrare Cristo. Recentemente, la data del 23 settembre è diventata virale, associata da alcuni predicatori alla festività ebraica di Rosh Hashanah, la “Festa delle Trombe”. Secondo questa interpretazione, questo sarebbe il segnale dell’imminente ritorno di Gesù.
Il passaggio biblico di riferimento si trova nella Prima lettera ai Tessalonicesi 4:16-17, dove si legge: “Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno per primi. Poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro sulle nuvole”. Questa credenza escatologica prevede la salvezza dei fedeli prima di un periodo di grande tribolazione sulla Terra.
- Fallita la profezia sulla fine del mondo e il rapimento
- La Terra ha una data di scadenza: la previsione della scienza
- Collasso nel 2050: la scienza lo prevede
Dalla fede ai social: perché si vendono le auto?
Il vero motore della notizia è come questa antica credenza si sia trasformata in un fenomeno virale sui social media, in particolare su TikTok. Diversi utenti hanno documentato le loro decisioni radicali, come un creator che ha venduto la sua auto affermando: “Non ne avrò bisogno dopo settembre. Torno a casa, dove c’è mio padre in cielo”. Questi video mostrano persone che hanno venduto le loro auto e lasciato il lavoro in previsione della fine del mondo come lo conosciamo.
Tuttavia, non mancano le voci critiche. Molti teologi e la maggior parte delle confessioni cristiane sottolineano un altro passaggio biblico cruciale, dal Vangelo di Matteo (24:36): “Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma solo il Padre”. Questo mette in discussione qualsiasi tentativo di prevedere una data esatta, come ha ironicamente fatto notare un comico online: “Ci sono 24 fusi orari. In quale di questi dovrebbe succedere?”.
Questo fenomeno ci mostra come le narrazioni sulla fine dei tempi, sebbene antiche, trovino terreno fertile nell’era digitale, amplificate dalla viralità dei social e dal bisogno di risposte in un mondo complesso.
Per approfondire le diverse interpretazioni teologiche e la storia delle profezie apocalittiche, è utile consultare fonti accademiche e portali di studi religiosi.
Link di approfondimento:
FAQ – Domande Frequenti
Cos’è esattamente il Rapimento della Chiesa? Il Rapimento è una credenza escatologica, sostenuta da alcune chiese evangeliche, secondo cui i veri cristiani (vivi e defunti) saranno sollevati corporalmente in cielo per unirsi a Cristo prima della Grande Tribolazione. È visto come la prima fase della Seconda Venuta di Gesù.
Ci sono state altre profezie sulla fine del mondo in passato? Sì, la storia è piena di date annunciate per la fine del mondo. Dal “Mille non più Mille” dell’anno 1000 alla profezia dei Maya per il 2012, nessuna si è mai avverata. Questi eventi spesso generano panico mediatico ma si basano su interpretazioni errate o forzate di testi antichi.
Perché queste teorie diventano così popolari online? I social media accelerano la diffusione di informazioni, vere o false. Le teorie apocalittiche fanno leva su paure e speranze profonde, creando contenuti emotivamente carichi e altamente condivisibili. L’algoritmo favorisce questa viralità, raggiungendo un pubblico vasto e talvolta vulnerabile a tali narrazioni.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!