I Maya erano grandi osservatori del cielo e svilupparono un sistema calendariale avanzatissimo, basato su cicli cosmici. Il famoso “Lungo Computo” è solo uno dei tanti calendari da loro utilizzati, e fu proprio questo a generare confusione nel 2012, quando si diffuse la falsa idea della “fine del mondo”.
In realtà, secondo studiosi come Anthony Aveni, professore di astronomia e antropologia alla Colgate University, il 21 dicembre 2012 segnava solo la fine di un ciclo di 5.125 anni, non una catastrofe.
“Per i Maya, la fine di un ciclo è un momento di rinnovamento, non di distruzione”, ha spiegato Aveni in un’intervista a National Geographic.

Le profezie più discusse (e spesso fraintese)
1. Il mito della fine del mondo (2012)
Basata su una stele ritrovata a Tortuguero (Messico), questa previsione fu interpretata erroneamente. Il glifo menziona il ritorno del dio Bolon Yokte, ma non vi è alcun riferimento a catastrofi.
2. I cicli cosmici e l’età dell’umanità
I testi come il Popol Vuh parlano di epoche dell’umanità, ognuna segnata da prove o fallimenti. Gli esperti vedono queste narrazioni come miti fondativi, non previsioni letterali del futuro.
3. Il ruolo del Sole e degli allineamenti astrali
Alcune teorie New Age collegano le profezie Maya a eventi astronomici futuri, come allineamenti planetari o inversioni dei poli magnetici. Tuttavia, non esiste alcuna evidenza nei codici Maya originali che supporti tali ipotesi.
Conclusione
Le “profezie” dei Maya sono spesso state strumentalizzate o travisate. In realtà, la loro visione del tempo era ciclica, profonda e ricca di simbolismo spirituale, ma non predittiva nei termini occidentali.
Per approfondire in modo serio:
- Maya Codex Foundation
- National Geographic – I Maya e il 2012
- Smithsonian Magazine – The Truth About the Mayan Calendar
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!