Barcellona torna al centro del dibattito internazionale sul sovraffollamento turistico. Domenica 16 giugno 2025, migliaia di cittadini hanno manifestato per le vie del capoluogo catalano armati di pistole ad acqua, in un gesto tanto simbolico quanto provocatorio. Il corteo, organizzato dalle Associazioni di Quartiere per la Contrazione del Turismo, ha attraversato il centro della città fino a pochi passi dalla Sagrada Familia.

I manifestanti hanno voluto lanciare un messaggio chiaro: “I quartieri devono tornare ai residenti.” Volantini con slogan come “Boicottate Airbnb” e “Il nostro quartiere non è un souvenir” raccontano un malessere diffuso. Secondo le associazioni, il turismo di massa sta minacciando la vivibilità di Barcellona: affitti alle stelle, servizi congestionati e una trasformazione urbana che cancella l’identità locale.
Daniel Pardo, portavoce del movimento, ha invitato i presenti a “rinfrescarsi e rinfrescare gli altri” con pistole ad acqua, descritte come strumenti di protesta pacifica. “Fa caldo – ha dichiarato ironicamente – e la città ha bisogno di respirare”.
Tra la folla anche Salvador, 69 anni, residente storico di Gràcia: “Ogni turista in più è un residente in meno. Hanno sfrattato tutti i miei vicini. Offrimi pure un milione: io resto. Ma qui, la vita di quartiere è finita.”
Durante il corteo non sono mancati momenti di tensione simbolica: all’esterno di un grande hotel del centro, è stato fatto esplodere un fumogeno arancione, accolto dagli applausi della folla. La polizia ha temporaneamente bloccato l’accesso alla Sagrada Familia, ritardando la conclusione del corteo.
Non si è trattato di un evento isolato. Manifestazioni simili si sono svolte lo stesso giorno a Valencia, Granada, Ibiza, Maiorca, Lisbona e Venezia. Tutte città accomunate da un turismo che, da risorsa economica, è percepito sempre più come minaccia per la qualità della vita dei residenti.
Secondo i dati del World Travel & Tourism Council, la Spagna è il secondo paese più visitato al mondo dopo la Francia, con oltre 83 milioni di turisti nel 2023, una cifra che rischia di aumentare con il ritorno ai flussi pre-pandemici.
Nel frattempo, numerosi studi sottolineano come l’overtourism stia accelerando la gentrificazione e l’espulsione dei residenti dai centri storici. Anche l’UNESCO ha più volte sollevato preoccupazioni su Venezia, dichiarando che il turismo incontrollato potrebbe compromettere il patrimonio culturale della città.
Barcellona chiede un nuovo modello turistico. Uno in cui la voce dei residenti non sia solo ascoltata, ma conti davvero.
Mi occupo di fornire agli utenti delle news sempre aggiornate, dal gossip al mondo tech, passando per la cronaca e le notizie di salute. I contenuti sono, in alcuni casi, scritti da più autori contemporaneamente vengono pubblicati su Veb.it a firma della redazione.