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Non Tradimento né Bugie: I 5 Risentimenti che Uccidono le Coppie

Angela Gemito Nov 17, 2025

La narrativa comune suggerisce che la fine di una relazione sia spesso causata da un evento drammatico: un tradimento, una lite furiosa o una rottura improvvisa e traumatica. Eppure, l’esperienza clinica e la ricerca psicologica raccontano una storia differente, molto più subdola e insidiosa. Le coppie di lunga data raramente si dissolvono per un unico, catastrofico fallimento. La vera distruzione di un legame inizia nel silenzio, alimentata da un accumulo di piccole lamentele e aspettative inespresse che, col passare degli anni, si trasformano in una profonda convinzione: “tra noi qualcosa è cambiato in modo irreparabile”.

Quando i partner si rivolgono a un terapeuta, la loro frustrazione è spesso avvolta da un senso di mistero. Non riescono a identificare un conflitto specifico, ma percepiscono un’alienazione, una distanza emotiva che cresce giorno dopo giorno. La chiave di questa frattura, che gli specialisti della salute mentale fanno emergere con cautela, è quasi sempre il risentimento. Non è la rabbia esplosiva e palese, ma un sentimento che si stratifica lentamente, un peso invisibile che, con il tempo, è in grado di distruggere anche le relazioni più solide e promettenti.

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L’Invisibile Carico: Quando l’Equilibrio Salta

Gli specialisti delle dinamiche di coppia hanno identificato cinque categorie di risentimenti nascosti che minano la stabilità delle relazioni, anche quando in apparenza regna la calma.

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Il Peso dello Squilibrio nel Lavoro Emotivo e Domestico

Uno dei motori più potenti della frustrazione silenziosa è la disparità nel cosiddetto lavoro emotivo e gestionale. Questo include tutte le attività invisibili che mantengono in salute una relazione e una casa: ricordare compleanni, organizzare la vita sociale, monitorare l’umore del partner, pianificare le scadenze e occuparsi delle incombenze.

Quando un solo partner sopporta l’intero carico invisibile della gestione della relazione per anni, l’onere mentale diventa estenuante e debilitante. I dati evidenziano come, in molte coppie eterosessuali, questo carico gravi in modo preponderante sulle donne, un fenomeno descritto in modo approfondito nel saggio The Second Shift di Arlie Russell Hochschild. Poiché questo lavoro si svolge “dietro le quinte”, chi non lo svolge tende a non accorgersene, creando un divario critico.

Il risentimento non emerge per il semplice fatto di fare di più, ma dalla percezione che, senza il proprio sforzo costante e solitario, una parte fondamentale della vita di coppia crollerebbe. La sensazione di essere l’unico motore silenzioso della relazione genera stress cronico e una significativa diminuzione della soddisfazione complessiva. Un’equa distribuzione dei compiti non è solo una questione pratica, ma un elemento cruciale di salute relazionale.

Adattamento Non Uniforme: La Concessione che Diventa Sacrificio

La capacità di scendere a compromessi e dimostrare flessibilità è considerata una pietra angolare per la longevità di una coppia. Ma cosa succede quando il compromesso non è reciproco? Se un partner è costantemente chiamato ad adattarsi, cedere o cambiare i propri piani mentre l’altro si mostra sistematicamente riluttante, il compromesso si degrada in una concessione continua e unilaterale.

Azioni singole – trasferirsi per il lavoro del partner, assecondare le sue preferenze – possono sembrare gesti d’amore. Tuttavia, sommate nel tempo, esse edificano un sistema relazionale intrinsecamente iniquo. La Teoria dello Scambio Sociale postula che le relazioni siano, in parte, una serie di “transazioni” psicologiche che richiedono equità, reciprocità e un bilancio equilibrato tra ciò che si dà e ciò che si riceve. Quando uno dei due si sacrifica in modo costante e l’altro quasi mai, si instaura una ferita profonda alla percezione di giustizia all’interno della coppia.

La Distanza Silenziosa: Il Divario nei Tassi di Sviluppo Personale

Il risentimento può fiorire anche quando lo sviluppo personale dei due partner prende direzioni divergenti. Lo sviluppo umano non si ferma dopo i vent’anni; la crescita (professionale, intellettuale, emotiva) è un processo continuo. Un’ampia ricerca pubblicata sul Journal of Marriage and Family ha dimostrato che quando i partner sperimentano cambiamenti simili nella vita, il sostegno reciproco aumenta. Ma quando uno dei due è in una fase di rapida evoluzione e l’altro ristagna, il supporto emotivo reciproco tende inevitabilmente a indebolirsi.

Il partner in crescita si trova spesso in una posizione di fatica, percependo di dover trainare non solo se stesso, ma anche la relazione, sentendosi inibito o non compreso nelle sue nuove prospettive. Al contrario, l’altro può provare insicurezza, sentirsi “lasciato indietro” o inadeguato.

Non è un giudizio su chi sia “migliore”; è la profonda constatazione che due individui iniziano a vivere, vedere ed elaborare le esperienze emotive in modi radicalmente diversi. Questa disconnessione di prospettive crea una distanza esistenziale, e la mancanza di un percorso di crescita condiviso può logorare il senso di “noi”.

Il Vuoto dell’Incomprensione: La Desincronizzazione Emotiva

Un altro risentimento comune deriva dalla sensazione di non essere emotivamente compresi. Questa desincronizzazione si manifesta quando un partner è sotto stress, provato o affaticato, ma l’altro interagisce con lui come se nulla fosse, non riconoscendo il suo stato interiore.

La ricerca sulla gestione dello stress (come evidenziato da studi sulla comunicazione supportiva) mostra che, mentre in momenti normali un supporto esplicito e attivo è benefico, durante periodi di stress acuto, un sostegno attento e discreto è molto più efficace. Quando la reazione del partner non è allineata con l’effettivo bisogno emotivo – per esempio, minimizzando o offrendo soluzioni non richieste – l’azione non viene percepita come premura, ma come invalidazione o superficialità. Di conseguenza, il risentimento aumenta tra ciò che si prova internamente e l’interpretazione distorta che ne dà il partner. Il bisogno di validazione emotiva è fondamentale per la stabilità psicologica individuale e di coppia.

La Cicatrice del Mancato Riconoscimento: Quando Non si Chiede Perdono

I risentimenti più distruttivi e radicati nascono dall’incapacità di riconoscere il danno emotivo inflitto, anche involontariamente. La mancanza di una semplice frase come: “Mi rendo conto di averti ferito/a” impedisce la chiusura emotiva e trasforma conflitti minori in vere e proprie cicatrici emotive.

Molte coppie credono erroneamente che il tempo sia la cura per ogni ferita. In realtà, la ferita può rimanere aperta e infetta finché non viene medicata da un sincero riconoscimento del dolore altrui. Uno studio pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships sottolinea che le scuse funzionano solo quando sono percepite come autentiche e profonde. Nelle relazioni dove l’attenzione al dolore dell’altro è scarsa, le scuse possono suonare vuote e, anziché sanare, allargano ulteriormente la frattura. Il riconoscimento del torto e la richiesta di perdono sono pilastri essenziali per la riparazione della fiducia.

Conclusione: Il Lavoro Silenzioso per la Stabilità

La longevità di una relazione non è misurata solo in anni, ma in quante volte i partner sono riusciti a vedere e riparare questi risentimenti silenziosi prima che diventassero insopportabili. Ascoltare il silenzio, dare valore al lavoro invisibile e coltivare una crescita personale parallela sono gli antidoti più efficaci.

Se questi schemi risuonano con la tua esperienza, un approfondimento specialistico sulla comunicazione di coppia può fare la differenza. Per ulteriori dati e approfondimenti sulle dinamiche relazionali a lungo termine, puoi consultare gli studi del Gottman Institute o le pubblicazioni del Journal of Marriage and Family.


Domande Frequenti (FAQ)

Come distinguere il risentimento dalla semplice irritazione?

Il risentimento si differenzia dall’irritazione passeggera perché è cronico e si accumula nel tempo. Non è un sentimento legato a un evento specifico, ma la convinzione radicata che i tuoi bisogni o sforzi non siano visti o valorizzati dal partner in modo continuativo. È una sensazione di ingiustizia di fondo che corrode il legame.

Qual è il primo passo per affrontare un risentimento nascosto?

Il primo passo è la validazione interna. Riconosci e dai un nome a ciò che senti senza minimizzarlo. Successivamente, è cruciale esprimere il sentimento al partner usando un linguaggio non accusatorio, concentrandosi sul proprio vissuto (“Mi sento non supportato/a quando…”) anziché sul comportamento del partner (“Tu non fai mai…”).

Il “lavoro emotivo” è un problema solo per le donne?

Sebbene la ricerca indichi che, nelle coppie eterosessuali, il peso del lavoro emotivo gravi più spesso sulle donne, il problema non è di genere, ma di squilibrio. Anche gli uomini possono sentirsi sopraffatti dal carico di responsabilità emotive o gestionali, specialmente in contesti dove le aspettative sociali sulle loro figure sono diverse (es. il “capo famiglia” silenzioso). È l’asimmetria a creare il risentimento.

Quanto è importante la crescita individuale in una relazione di coppia?

La crescita individuale è fondamentale. I partner non sono chiamati a essere identici, ma a crescere nella stessa direzione o, almeno, a sostenersi reciprocamente nei rispettivi percorsi. Quando uno dei due si ferma, si crea un divario di prospettive, interessi e capacità di gestire le sfide, che può portare a una profonda incomprensione e al risentimento.

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Angela Gemito

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Tags: bugie rapporto di coppia tradimento

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