Ok, è successo. Un attimo di distrazione e… CRAC. Lo specchio è in mille pezzi sul pavimento e il primo pensiero, anche per i meno scaramantici, va a quella vecchia storia: sette anni di guai in arrivo. Ma prima di lasciarsi prendere dal panico, sappi che la tradizione popolare, la stessa che ha dato vita a questa credenza, offre anche delle soluzioni pratiche per “annullare” la sfortuna.
Le origini di questa superstizione sono antichissime. Già gli antichi Romani credevano che lo specchio non riflettesse solo la nostra immagine, ma anche la nostra anima. Rompere uno specchio significava quindi danneggiare la propria anima, un presagio terribile. E perché proprio sette anni? Sempre secondo i Romani, il corpo e l’anima si rigeneravano in cicli di sette anni.

Di conseguenza, l’anima danneggiata avrebbe impiegato tutto quel tempo per “guarire”. Una credenza rafforzata nel tempo anche dal costo esorbitante degli specchi, soprattutto quelli prodotti a Venezia nel XV secolo: romperne uno era una vera e propria disgrazia economica.
Ma veniamo al sodo. Hai rotto uno specchio? Ecco 3 cose da fare subito secondo la tradizione per scongiurare la sfortuna.
1. Raccogli i frammenti (con cautela!) e seppelliscili al buio
La prima azione da compiere è tanto pratica quanto simbolica. Indossando dei guanti per non tagliarti, raccogli con cura ogni singolo frammento dello specchio. È importante non lasciare indietro nemmeno la più piccola scheggia. Una volta raccolti tutti i pezzi, la tradizione vuole che questi vengano avvolti in un panno scuro, preferibilmente nero o di un colore opaco.
Il passo successivo è seppellirli. Trova un angolo in giardino o in un vaso capiente e sotterra i frammenti. Seppellire i cocci di specchio, specialmente durante una notte di luna nuova, interrompe il ciclo della sfortuna. L’idea alla base di questo rito è che, come la luna “sparisce” dal cielo per poi rinascere, così la sfortuna legata allo specchio viene annullata e neutralizzata nel buio della terra.
2. Polverizza i frammenti più grandi
Un’alternativa al seppellimento, considerata altrettanto efficace, è quella di ridurre i frammenti in polvere. Prendi i pezzi più grandi dello specchio rotto – sempre con la massima cautela – e pestali finemente fino a renderli una polvere irriconoscibile. In questo modo, i frammenti non potranno più riflettere alcuna immagine, né quella del mondo né, simbolicamente, la tua anima “infranta”.
Una volta polverizzati, puoi disperdere la polvere al vento, affidandola agli elementi, oppure seppellirla come descritto nel punto precedente. L’atto di polverizzare lo specchio spezza il suo potere riflettente e, con esso, la maledizione. Questo metodo, per quanto più laborioso, è considerato da molti uno dei rimedi più potenti.
3. Utilizza l’acqua corrente per “lavare via” la sfortuna
L’acqua è da sempre un simbolo di purificazione e rinascita in moltissime culture. Non a caso, un altro antico rimedio prevede di sfruttare il suo potere. Dopo aver raccolto uno dei frammenti più significativi dello specchio rotto, portalo vicino a un corso d’acqua corrente, come un fiume o un torrente.
Getta il pezzo di specchio nell’acqua, lasciando che la corrente lo porti via. Secondo la credenza, l’acqua corrente purifica il frammento dalla sfortuna accumulata, allontanandola definitivamente da te. Se non hai un fiume a portata di mano, alcune varianti della tradizione suggeriscono di lasciare i frammenti sotto l’acqua corrente del rubinetto per alcuni minuti prima di buttarli via, anche se l’efficacia simbolica del gesto è ovviamente minore. Come sottolinea l’antropologo Alfonso di Nola nel suo “Lo specchio e il suo doppio”, “l’immagine riflessa è un doppio, un alter ego la cui sorte è legata a quella dell’individuo. La sua distruzione è una ferita che solo elementi purificatori come la terra o l’acqua possono sanare”.
Qualunque metodo tu scelga, l’importante è agire con convinzione e, soprattutto, fare molta attenzione a non farti male con i vetri. Dopotutto, la sfortuna più concreta è sempre quella di finire al pronto soccorso per un taglio.
Domande Frequenti (FAQ)
Perché si dice porti sfortuna rompere uno specchio? La credenza ha radici nell’antica Roma. I Romani pensavano che lo specchio riflettesse l’anima di una persona. Romperlo significava quindi danneggiare o intrappolare l’anima, causando un’interruzione nel benessere della persona e attirando la sfortuna. Il costo elevato degli specchi in passato ha sicuramente rafforzato questa superstizione.
Da dove viene la durata di sette anni di sfortuna? Sempre dagli antichi Romani, che credevano nella teoria dei cicli vitali di sette anni. Secondo loro, ogni sette anni avveniva un rinnovamento completo del corpo e della salute. Pertanto, un’anima danneggiata dalla rottura di uno specchio avrebbe impiegato un intero ciclo per “guarire” e rigenerarsi.
Cosa non si deve assolutamente fare con i pezzi di uno specchio rotto? Secondo la superstizione, non dovresti mai guardare il tuo riflesso nei frammenti di uno specchio rotto. Si crede che questo possa “fissare” la sfortuna, poiché vedresti la tua immagine e la tua anima “frantumate”. È anche sconsigliato buttarli semplicemente nella spazzatura senza prima aver eseguito uno dei riti scaramantici.
Tutte le culture credono che rompere uno specchio porti sfortuna? No, non è una credenza universale. Sebbene sia molto diffusa nella cultura occidentale, molte altre culture non attribuiscono lo stesso significato nefasto alla rottura di uno specchio. Ad esempio, in alcune tradizioni orientali, la rottura di un oggetto può simboleggiare la fine di un ciclo e l’inizio di qualcosa di nuovo, non necessariamente negativo.
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