Sulla base di un’analisi della luce che ha viaggiato più di 7,5 miliardi di anni prima di noi, un team di astronomi ha presentato le prove di un oggetto enorme espulso dalla sua galassia 39 milioni di anni fa.
In questo preciso momento, l’oggetto, sta viaggiando ad una velocità di 1600 chilometri al secondo.
Sebbene il buco nero stesso sia praticamente invisibile, la sua scia non lo è: il buco nero infatti, si lascia dietro una scia di formazione di stelle.
Il lavoro del gruppo di ricerca ha mostrato un altro modo in cui potremmo identificare i buchi neri supermassicci immobili espulsi dalle loro galassie.
L’immagine mostrava una striscia luminosa che puntava al centro della galassia irregolare. I ricercatori inizialmente pensavano che fosse un raggio cosmico, ma è apparso in entrambi i filtri utilizzati per l’elaborazione delle immagini.
Nell’ottobre 2022, hanno scattato nuove foto con l’Osservatorio Keck per calcolare il redshift della galassia e delle bande. Di conseguenza, si è scoperto che la striscia ha una lunghezza di oltre 200.000 anni luce.
L’analisi ha mostrato che la galassia e la banda hanno lo stesso spostamento verso il rosso, il che significa che probabilmente sono correlate tra loro, e la banda e la galassia hanno lo stesso colore.
Guardando più da vicino, gli scienziati sono rimasti sorpresi nello scoprire che la banda non era uniforme per colore o luminosità.
Lo studio, condotto dall’astrofisico Peter van Dokkum della Yale University, è accettato dall’Astrophysical Journal Letters ed è disponibile sul server di prestampa arXiv.
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