Gli astronomi hanno individuato un sistema planetario davvero peculiare, caratterizzato dalla presenza di pianeti gemelli. A una distanza di 42 anni luce si trova la stella HD 101581, una nana arancione attorno alla quale orbitano corpi celesti straordinariamente simili tra loro, quasi come se fossero stati generati dalla stessa “fabbrica cosmica”. Perché questa scoperta è così rilevante? Approfondiamo insieme!

Un gruppo di scienziati internazionali ha recentemente annunciato la conferma di due pianeti e l’individuazione di un possibile terzo in orbita intorno a HD 101581. Ciò che ha colpito i ricercatori è l’incredibile somiglianza tra questi pianeti: hanno dimensioni paragonabili a quelle della Terra, ma masse decisamente superiori, pari a 3,6-4,2 volte quella terrestre. Come è possibile che abbiano misure così simili ma una densità così diversa?
Questo particolare fenomeno è stato soprannominato “baccello di pisello”, già osservato in sistemi come TRAPPIST-1, noti per la presenza di pianeti molto simili. Tuttavia, il caso di HD 101581 si distingue per la vicinanza dei suoi pianeti alla stella madre. Il primo pianeta, HD 101581 b, orbita a soli sette milioni di chilometri dalla stella, completando un giro completo in appena quattro giorni e mezzo. Il secondo, HD 101581 c, è leggermente più lontano e impiega poco più di sei giorni per compiere una rivoluzione. Quanto al terzo pianeta, ancora ipotetico, si pensa che si trovi ancora più vicino alla stella.
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Per fare un confronto, nel nostro sistema solare Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, si trova a circa 58 milioni di chilometri e impiega 88 giorni terrestri per completare la sua orbita. Questo rende le caratteristiche dei pianeti di HD 101581 decisamente insolite.
Ma cosa li rende così densi? Gli scienziati ritengono che la risposta possa risiedere nella loro composizione. È possibile che siano costituiti principalmente da materiali ad alta densità, come ferro o nichel. Un’altra ipotesi è che, come altri esopianeti, abbiano perso il loro involucro gassoso esterno, spogliati dal vento stellare, lasciando un nucleo solido e compatto.
Un ulteriore elemento interessante riguarda la stella HD 101581, che ha un’età di sette miliardi di anni, quasi il doppio di quella del Sole. Questo sistema ha quindi avuto il tempo di attraversare lunghi processi di evoluzione e trasformazione, che potrebbero spiegare la peculiare configurazione dei suoi pianeti.
Sebbene le condizioni di questi mondi siano probabilmente inadatte alla vita, la loro scoperta ci offre una nuova prospettiva sulla varietà dei sistemi planetari nell’universo. Ogni nuova osservazione ci avvicina di più a comprendere le origini e l’evoluzione del cosmo, aprendo la strada a nuove domande e riflessioni.
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