La legislazione russa contro la cosiddetta “propaganda LGBT“, in vigore da oltre un decennio, è stata storicamente utilizzata per colpire pubblicazioni e attività considerate promotrici di relazioni non tradizionali. Tuttavia, un nuovo approccio nella sua applicazione sta emergendo: le autorità sembrano ora mirare direttamente all’apparenza e all’abbigliamento degli individui.

Un’inchiesta condotta dall’agenzia indipendente Verstka ha portato alla luce episodi in cui cittadini sono stati arrestati e multati per “sembrare troppo gay”. Secondo quanto emerso dai documenti giudiziari, la polizia considera certi outfit come una violazione dei “valori tradizionali” promossi dal Cremlino.
Il caso di Tula: il raid in discoteca
Un esempio significativo è rappresentato da un raid avvenuto a febbraio dell’anno scorso in una discoteca nella città di Tula, dove otto persone sono state arrestate. Gli agenti hanno motivato i fermi con il presunto “promuovere relazioni sessuali non tradizionali” attraverso il loro abbigliamento.
Alcuni dettagli emersi dai documenti del tribunale:
- Un uomo indossava calzini rosa, un kimono aperto, capelli tinti di arancione brillante e tatuaggi sul viso.
- Un altro aveva un corsetto femminile, croci di nastro adesivo nero sui capezzoli e collant a rete.
- Un terzo vestiva con una maglietta corta, pantaloncini di pelle nera decorati con catene e accessori gotici.
Le descrizioni fornite dalle autorità dimostrano come l’aspetto sia stato interpretato come “incoerente” con l’immagine di un uomo di orientamento tradizionale. Di conseguenza, due dei fermati sono stati multati con una sanzione di 50.000 rubli ciascuno (circa 467 dollari).
Il clima di repressione e i “valori tradizionali”
La repressione di comportamenti e abbigliamenti considerati non conformi riflette una più ampia strategia del governo russo per rafforzare i cosiddetti “valori tradizionali”. In questo contesto, l’aspetto esteriore è diventato un bersaglio, insieme ai contenuti culturali e mediatici che promuovono la diversità.
Gli episodi riportati sottolineano una crescente intolleranza verso la libertà di espressione individuale, in un clima che mira a emarginare ulteriormente la comunità LGBT e chiunque sia percepito come “diverso”.
Conclusioni
Gli arresti basati sull’aspetto evidenziano come la legge contro la propaganda LGBT stia evolvendo in uno strumento di controllo più pervasivo. Oltre a colpire la promozione di contenuti, ora mira direttamente all’identità personale. Questo nuovo capitolo nella legislazione russa solleva interrogativi importanti sul rispetto dei diritti umani e sulla libertà individuale.
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