Seti: Con invasione aliena non avremo scampo

VEB

Secondo un esperto del Seti, in caso di invasione aliena non avremo scampo.

L’astronomo Seth Shostak, tra i migliori “cacciatori di alieni” del Seti, ha rivelato al Daily Star che se ci fosse un’invasione aliena l’umanità avrebbe ben poco da fare.

L’astronomo spera che un giorno possa ascoltare una trasmissione da una civiltà lontana, ma avverte che se mai ci fosse una Guerra dei Mondi, perderemmo sicuramente.

Il SETI Institute, un’organizzazione di ricerca senza scopo di lucro nella Silicon Valley della California che scruta i cieli alla ricerca di vita aliena.

Seti Con invasione aliena non avremo scampo

La trasmissione rilevata nella costellazione del Sagittario

Ha raggiunto la fama mondiale quando uno dei suoi ricercatori, Jerry R. Ehman, ha rilevato una trasmissione da qualche parte vicino alla costellazione del Sagittario che da allora è diventata nota in tutto il mondo come il segnale “wow“.

Seth è ora l’astronomo senior dell’istituto e coordina la ricerca che un giorno potrebbe portare alla comunicazione con una civiltà extraterrestre.

Se un giorno venisse rilevata una trasmissione aliena” spiega al Daily Star l’astronomo “sarebbe un grandissimo pezzo di storia dell’umanità che potrebbe portare a nuove entusiasmanti iniziative scientifiche“.

Tuttavia, dice, una visita effettiva da un lontano sistema stellare è una “cosa molto diversa“.

Un atterraggio alieno potrebbe causare il caos mondiale perché né l’ONU né alcun governo nazionale è disposto a prendere sul serio la possibilità.

Un piano in caso di invasione aliena, mai approvato

L’astronomo spiega che lui e i suoi colleghi del SETI hanno esercitato pressioni sull’ONU per anni, sperando di convincerli ad adottare un protocollo internazionale in caso di Primo Contatto con un’altra civiltà.

Poi di nuovo, aggiunge, se una civiltà avanzata da un altro mondo dovesse arrivare sulla Terra non ci sarebbe molto da fare.

“Dire che abbiamo un piano è come dire che gli indiani dei Caraibi avessero progettato cosa fare quando hanno scorto Cristoforo Colombo all’orizzonte” spiega l’astronomo.

“Tutti i viaggiatori alieni che potrebbero raggiungerci” prosegue Seth, “sarebbero tecnologicamente molto più avanzati di noi”.

I nostri migliori razzi impiegherebbero 100.000 anni per arrivare alla stella successiva, figuriamoci a quella in cui potrebbero esserci degli alieni, quindi la presunzione che vediamo nei film in cui affrontiamo gli invasori è una sciocchezza“.

Dato che sarebbe comunque più probabile che siano macchine che esseri viventi, sarebbe difficile valutare a cosa possano essere interessati.

La notizia buona, secondo il ricercatore, è che è improbabile che civiltà aliene molto lontane ci abbiano notato e spiega:

L’unico modo in cui possono conoscere l’homo sapiens, è in realtà raccogliendo le nostre trasmissioni televisive o radiofoniche. Quei segnali risalgono alla seconda guerra mondiale, quindi hanno raggiunto solo circa 75 anni luce nello spazio“.

fonte@DailyStar

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