Dormire 8 ore consecutive resta la scelta migliore per la maggior parte delle persone, ma alcuni trovano beneficio in un sonno diviso in due fasi. La scienza del sonno mostra come ritmi diversi possano funzionare, purché siano regolari e rigeneranti. Vediamo pro e contro dei due modelli, secondo gli esperti.

Sonno continuo: perché resta il più efficace
Dormire 7-8 ore consecutive favorisce tutte le fasi del sonno, comprese quella profonda e la fase REM, fondamentali per corpo e mente. Questo modello:
- migliora la memoria e l’umore,
- rafforza il sistema immunitario,
- aumenta l’energia e la concentrazione.
Secondo la Dott.ssa Manjusha Agarwal, medico internista, il sonno notturno ininterrotto è il più naturale per il nostro organismo. Aiuta a mantenere stabile il ritmo circadiano e riduce i risvegli indesiderati.
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Anche per chi si sveglia brevemente durante la notte, non ci sono gravi conseguenze. Il problema nasce quando i risvegli sono frequenti e prolungati, influendo sulla qualità generale del riposo.
Sonno bifasico: quando può funzionare
Il sonno segmentato prevede una fase principale di sonno notturno e un riposino diurno. Ad esempio: 6 ore di notte e una pausa di 30 minuti nel pomeriggio.
Alcune culture in passato dormivano in due blocchi, noti come “primo e secondo sonno”. Anche oggi, molte persone – come turnisti, neo-genitori o caregiver – ricorrono al sonno bifasico.

Il neurologo Dott. Prashant Makhija afferma che questo schema può funzionare, ma solo se:
- entrambe le fasi sono sufficientemente lunghe da completare un ciclo di sonno,
- si mantiene una certa regolarità nel tempo.
Il problema più comune è che il sonno frammentato riduce la fase a onde lente, fondamentale per memoria, sistema immunitario ed equilibrio emotivo. Inoltre, chi dorme male può accusare:
- maggiore stanchezza diurna,
- dipendenza da caffeina,
- calo di attenzione e produttività.
Scegli il modello che si adatta al tuo stile di vita
Non esiste una risposta unica. Tuttavia, per la maggior parte delle persone, dormire 8 ore di fila resta la scelta più salutare e semplice da mantenere.
Se la tua routine impone un modello spezzato, assicurati che:
- ogni blocco duri almeno 3-4 ore,
- il sonno totale sia sufficiente,
- gli orari siano il più possibile costanti.
Un ambiente buio, fresco e senza dispositivi digitali favorisce il sonno profondo, qualunque modello tu scelga.
Come ha sottolineato la Dott.ssa Agarwal, la qualità conta più dell’orologio biologico. Segui ciò che ti fa sentire lucido, riposato ed energico.
Conclusione
Il miglior ritmo di sonno è quello che ti fa svegliare lucido e pronto ad affrontare la giornata. Se riesci a mantenere costanza e qualità, entrambi i modelli possono funzionare. L’importante è non forzare un sistema che non ti si adatta.
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