Spirulina, attenzione a comprenderne anche i rischi

VEB

Per coloro che non ne avessero mai sentito parlare, la Spirulina (Arthrospira platensis) è un’alga azzurra unicellulare dalla forma stretta e allungata (non supera il mezzo millimetro). Diffusa nelle acque salmastre, privilegia le zone tropicali e subtropicali dove si avvantaggia del pH idrico alcalino che le caratterizza.

Cosa la contraddistingue? Eccezionali valori nutrizionali che diversi esperti e studi hanno sottolineato.

La spirulina è particolarmente ricca di proteine, amminoacidi essenziali e lipidi. I grassi in essa contenuti appartengono alla grande famiglia dei mono e dei polinsaturi, con netta prevalenza degli omega-6 rispetto agli omega-3 e con elevate quantità di acido gamma linolenico; questi nutrienti, se ben bilanciati tra loro, sono considerati in grado di normalizzare i livelli di colesterolo nel sangue, partecipare alla formazione delle guaine mieliniche che rivestono i nervi e migliorare la funzionalità del sistema immunitario.

Tra le vitamine abbondano il tocoferolo, il Β-carotene, l’inositolo ed alcune vitamine del gruppo B. Discreto anche il contenuto di minerali, tra i quali non rientra però lo iodio, elemento che abbonda soprattutto nelle alghe marine (fucus e laminaria).

Per di più ha un bassissimo contenuto calorico.  il senso di fame grazie al contenuto di fenilalanina che agendo a livello del sistema nervoso induce il senso di sazietà. Essendo un alimento completo, ricco di vitamine e Sali minerali fornisce il giusto apporto nutrizionale anche alle donne in gravidanza e allattamento.

Spirulina, attenzione a comprenderne anche i rischi

Spirulina-attenzione-ai-rischi

È un vero superfood, le sue proprietà funzionali sono consolidate scientificamente perché agisce nei processi antiinfiammatori e fornisce valutabili e interessanti vantaggi sul metabolismo. Si produce in modo relativamente semplice e i costi sono contenuti, insomma potrebbe competere contro uova, latte, carni.

La spirulina quindi può essere considerata l’integratore naturale per eccellenza, utile in tutti quei casi dove sono presenti mancanze di nutrienti: solo per dare un’idea della proporzione, per esempio il contenuto di ferro è 34 volte superiore rispetto a quello degli spinaci.

Ma, come di consueto, non è tutto oro quello che luccica.

A metterci in guardia da possibili effetti collaterali degli integratori alimentari contenenti spirulina è l’Agenzia per la sicurezza alimentare francese (Anses) che in un rapporto pubblicato alla fine di novembre scorso ha focalizzato l’attenzione sul rischio di allergie e di contaminazioni.

L’Agenzia sottolinea nello specifico che i prodotti contenenti spirulina possono essere contaminati da cianotossine, batteri o metalli in tracce (piombo, mercurio, arsenico).

Oltre al rischio di contaminazione, la spirulina non sembra rappresentare un rischio per la salute a basse dosi. Tuttavia, l’Agenzia sconsiglia il consumo di questi integratori alimentari a soggetti con fenilchetonuria (una rara malattia genetica associata all’accumulo di fenilalanina nel corpo) o allergici. Infine, l’Agenzia sottolinea che la spirulina non è una fonte affidabile di vitamina B12 per chi è vegano.

La soluzione per usarla in sicurezza però esiste, ed è utilizzare come integratore o ingrediente funzionale per alimenti tradizionali della spirulina certificata per qualità soprattutto verificandone i livelli di sicurezza e di salubrità.

Questo si traduce che i lotti debbono rientrare in valori limite specifici per quanto riguarda i metalli pesanti, la presenza di tossine o anche di altre molecole indesiderate.

I farmaci in commercio sottostanno a una serie di normative riassunte nel termine Good Manufacturing Practice o GMP (Buone Norme di Fabbricazione) che possono essere riviste per la produzione di integratori e di ingredienti funzionali assicurando che la sicurezza degli stessi sia certificabile e tracciabile.

Next Post

Alcol confermata la correlazione con il tumore

Sarebbe l’evidenza confermata dalla scienza, tra l’alcol e l’insorgere dei tumori ci potrebbe essere una stretta correlazione, in un Paese come il nostro dove i più recenti dati diffusi dall’Istat, ci mostrano l’immagine di un’Italia dedita al consumo di alcolici, il problema è dunque molto sentito se poi a collegarsi […]
Alcol aumentano i consumatori a rischio anche tra i giovanissimi