In Francia, ci sono state delle preoccupazioni riguardo ai diritti LGBTI con la recente nomina di alcuni ministri nel governo francese. Catherine Vautrin, nominata Ministro del lavoro, della salute e della solidarietà, aveva precedentemente manifestato la sua opposizione al matrimonio omosessuale e all’adozione da parte di coppie gay.
Sebbene nel 2023 abbia espresso rammarico per il suo voto contro la legge sul matrimonio omosessuale, la sua nomina ha suscitato preoccupazioni tra gli attivisti dei diritti LGBTI. Anche la nuova ministra della cultura Rachida Dati ha avuto un passato di dichiarazioni controverse riguardo ai diritti LGBTI.
Tuttavia, è improbabile che il governo francese attuale cambi direzione riguardo all’agenda gay, considerando che il Primo Ministro Gabriel Attal ha precedentemente avuto una partnership civile con Stéphane Séjourné, ora Ministro per l’Europa e gli Affari esteri.
In Grecia, il governo di centro-destra, guidato dal Primo Ministro Kyriakos Mitsotakis, ha proposto di legalizzare il matrimonio civile omosessuale e l’adozione per le coppie LGBTQ+, con il sostegno dell’opposizione di sinistra. Stefanos Kasselakis, leader del partito di sinistra Syriza e apertamente gay, ha espresso il suo supporto al disegno di legge, nonostante alcune critiche per non essere andato abbastanza lontano sui diritti di genitorialità.
Il disegno di legge non permetterà alle coppie omosessuali di acquisire figli attraverso la maternità surrogata, ma concederà pieni diritti genitoriali alle coppie omosessuali che già hanno figli. Questa misura ha sollevato critiche dalla Chiesa Ortodossa greca, ma Mitsotakis ha ribadito che lo stato è l’ente legislativo e che il disegno di legge mira a garantire l’uguaglianza nel matrimonio.
Queste situazioni in Francia e Grecia riflettono la complessità e la diversità delle prospettive e delle politiche riguardo al matrimonio omosessuale in Europa, un tema ancora al centro di ampi dibattiti e evoluzioni legislative.