Una colletta per scoprire se viviamo in una simulazione

VEB

Il team di Kickstarter sta indagando su una delle domande più provocatorie della scienza moderna: l’ipotesi che la nostra realtà possa essere una simulazione.

Una colletta per scoprire se viviamo in una simulazione

Fino ad ora, il loro progetto ha raccolto circa 300.000, indicando un significativo interesse nel verificare questa teoria. I fisici coinvolti nel progetto sono ottimisti riguardo la possibilità di trovare una risposta concreta.

Secondo la teoria delle simulazioni, se l’umanità (o altre forme di vita intelligente) proseguisse nel suo percorso evolutivo, è plausibile che in un lontano futuro disponga di risorse computazionali straordinariamente avanzate. Questo potrebbe consentirci, ad esempio, di utilizzare l’energia delle stelle o persino dei buchi neri se raggiungessimo le dimensioni di una galassia, potenziando enormemente la capacità computazionale.

Con tali avanzamenti, i nostri discendenti potrebbero teoricamente ricostruire la storia dei loro antenati attraverso simulazioni altamente dettagliate.

Nel 2017, è stata avanzata l’ipotesi che esistano metodi per verificare se viviamo all’interno di una simulazione, sebbene con vari livelli di complessità. Una delle principali supposizioni è che una simulazione avrebbe risorse computazionali finite, portando i suoi creatori a simulare solamente le parti dell’universo direttamente osservabili dall’interno della simulazione stessa.

Per decifrare questo mistero, è essenziale determinare quando e come diventeremo in grado di accedere a tutte le informazioni necessarie per comprendere la nostra realtà. Questo richiede un salto qualitativo nella tecnologia dei computer, un obiettivo che, in parte, sembra già raggiungibile con i supercomputer attuali, come l’Odyssey, capace di simulare miliardi di anni di evoluzione in soltanto un mese.

Scoprire di non vivere in una simulazione porterebbe le sue implicazioni. In futuro, potremmo essere noi stessi a sviluppare la prima simulazione realistica dell’universo, un traguardo che, secondo alcuni studiosi, richiederebbe necessariamente il coinvolgimento dell’intelligenza artificiale.

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