Varicella Party, per evitare di vaccinare i figli si preferisce contagiarli

VEB

Come ormai tutti sapranno, il calo dei tassi di copertura relativi alle principali vaccinazioni e l’epidemia di morbillo a livello europeo verificatasi lo scorso anno, e a cui l’Italia ha contribuito con 5.000 casi (tra cui 4 decessi), ha portato alla decisione a livello ministeriale di promulgare una legge (L n. 119 del 31 Luglio 2017) che ha reso obbligatorie 10 vaccinazioni per l’ingresso alle scuole dell’infanzia ed a quelle dell’obbligo.

E, a seguito di questa decisione, i dati sulle coperture vaccinali al 31 dicembre del 2017 “sono estremamente positivi”.

Secondo i dati raccolti, 11 Regioni su 21 raggiungono l’obiettivo di immunizzare almeno il 95% dei nuovi nati con l’esavalente. La copertura nazionale è però trainata leggermente sotto tale soglia (94,5%) da aree tradizionalmente “scettiche”. “La maggior parte delle regioni ha raggiunto incrementi notevoli, anche se rimangono 5 regioni, la provincia autonoma di Bolzano, la Sicilia, le Marche, l’Abruzzo e il Friuli Venezia Giulia, in cui si registra ancora una forte resistenza alla vaccinazione”, ha spiegato recentemente il Ministro Lorenzin.

Nonostante questo successo, però, non si ferma il movimento dei no vax, coloro che si rifiutano di vaccinare i proprio figli, anche a costo di multe salate o addirittura esclusi dalla scuola dell’infanzia.

Manifestazioni, cartelloni, slogan, e persino feste che hanno dell’incredibile: in queste ore, sul web e sui social si è scatenata un bufera di grande entità per via di una mamma che sul suo profilo Facebook ha pubblicato l’annuncio di un varicella party in quel di Milano.

Prima della diffusione dei vaccini era pratica piuttosto comune far contrarre una malattia in modo da sviluppare gli anticorpi, una pratica diffusa ancora pochi decenni fa. E’ la cosiddetta immunità di gregge, pratica che ovviamente i vaccini hanno reso inutile in quanto più efficaci del 90%, ed è a questa pratica che si è ispirata la mamma che ha pubblicato l’annuncio sui social.

Il post della donna aveva tutte le sembianze di un invito ad un compleanno con sfondo fucsia, ma il realtà il suo era un invito a contrarre la varicella.

Più in generale, i Pox Party sono delle feste che vengono ideate con l’idea di far contrarre ai più piccini le malattie esantematiche per far si che i bambini evitino i vaccini. A partire dal 2017, quando si sono innescate le polemiche sull’obbligo dei vaccini per tutti i bambini, pagine web e annunci no-vax hanno iniziato a dilagare sul web. All’interno del gruppo segnalazioni malattie esantematiche, le persone pubblicavano degli annunci di offerte o richieste di incontri per far contrarre malattie come la varicella o il morbillo in maniera ‘naturale’ così da non dover effettuare i vaccini.

L’autrice del post è ovviamente una convinta sostenitrice dei metodi naturali. Tra le sue attività, la gestione di un asilo per bambini lontano dalla città, dove poter giocare a contatto con la natura. Proprio per questo, fra i commenti, c’è chi si è chiesto se non fosse pericoloso affidare i propri figli a chi pensa di organizzare eventi sulla varicella.

Un fatto penalmente perseguibile, fra l’altro, come dicono gli esperti.

Come riportato da AffariItaliani.it ha parlato sulla questione anche il medico Roberto Burioni che ha sottolineato: “Non so come, ma io penso che si dovrebbe fare qualcosa per difendere i bambini dalle scelte dei loro genitori. Spero che sappiate che la diffusione di un’epidemia è un reato penale”.

Dietro a una semplice varicella infatti ci sono dei rischi che possono portare alla morte, per questo negli ultimi anni si è insistito molto sui vaccini e sull’obbligo di superare questi problemi prevenendoli e non affrontandoli in maniera superficiale e senza timore delle possibili conseguenze.

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