Una curiosità che potrebbe sembrare banale a prima vista: vediamo le stesse stelle da ogni angolo del pianeta?
Ecco un piccolo esperimento: cercate un angolo di cielo sereno, possibilmente in una zona remota, lontana dall’illuminazione artificiale delle città, e levate lo sguardo verso il cielo. Noterete che, ad esempio, la costellazione del Leone è visibile, e con un pizzico di fortuna, potreste anche scorgere la Galassia di Andromeda, a condizione di trovarvi nell’emisfero nord.
Se vi spostate dall’altra parte del globo, tuttavia, il panorama celeste cambia radicalmente. Un osservatore in Francia e uno in Nuova Zelanda, per dire, non avranno sotto gli occhi le stesse configurazioni stellari.
Questo fenomeno si spiega con il semplice fatto che, sebbene lo spazio circostante sembri immutabile, è la Terra a muoversi, compiendo una rivoluzione attorno al Sole in un anno. Di conseguenza, cambia anche la nostra prospettiva sulle costellazioni, variando a seconda della posizione del nostro pianeta lungo la sua orbita.
Un chiaro esempio è l’Orsa Maggiore, costantemente visibile nell’emisfero nord e quasi assente dall’osservazione nell’emisfero sud.
Effettuando questo esperimento, si osserva che le costellazioni visibili variano non solo in base alla posizione geografica ma anche con il passare delle stagioni, differenziandosi tra l’inverno e l’estate. Ogni emisfero gode di un firmamento unico, con alcune costellazioni come l’Orsa Maggiore che si manifestano prevalentemente a nord.
Nonostante queste differenze, alcuni corpi celesti, come la Luna, restano visibili da qualsiasi punto della Terra, mantenendo le stesse fasi ovunque. Tuttavia, curiosamente, l’aspetto della Luna varia tra i due emisferi: se osservata dall’emisfero sud, apparirà come se fosse capovolta rispetto alla visione dall’emisfero nord.