Veglia, sull’isola la prima spiaggia a numero chiuso

VEB

L’isola di Veglia ospiterà la prima spiaggia a numero chiuso.

La spiaggia maggiore a Bescanuova, nell’isola di Veglia, d’estate diviene pressoché invivibile.

A luglio e agosto la spiaggia è vittima dell’invasione di orde barbariche che assicurano 1,5 metri quadri a testa di vivibilità. O di invivibilità, a seconda dei casi.

Circa ventimila turisti al giorno, un ritmo insostenibile anche a livello ambientale, ovviamente.

I turisti vengono soprattutto dall’estero e gli abitanti della zona, consci dell’invivibilità, se ne fuggono altrove, cercando lidi e condizioni più tranquille.

Allora, per ovviare a tutto ciò, i responsabili del Comune e dell’Ente turistico di Bescanuova, hanno pensato di far istituire una sorta di numero chiuso per i bagnanti.

Il relativo studio è stato affidato a un consorzio di Zagabria. Le ditte Horwath&Horwath Consulting e Igh Urbanizam stanno provvedendo di conseguenza.

Dopo alcuni mesi di duro lavoro, sono state prodotte 120 pagine dettagliate.

Il risultato: troppi bagnanti, mediocri infrastrutture, parcheggi insufficienti, abusivismo commerciale.

Dal momento che lo spazio per ogni bagnante deve essere di almeno 5 metri quadri e non 1,5, si conclude che la spiaggia dovrebbe ospitare al massimo 8mila persone.

Perciò si propone di dotare nei punti di ingresso dei contapersone, dopo di che la spiaggia viene chiusa.

Immaginiamo le contestazioni di chi, trafelato, arriva fuori tempo massimo dopo aver fatto 100 o 200 chilometri in macchina.

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