Videogiochi rari e dove trovarli

VEB

Esistono dei veri e propri tesori nascosti chissà dove. In vecchie cantine, bauli dimenticati in soffitta o polverose ceste che risalgono all’epoca analogica. Apparentemente giochi come tutti gli altri, ma che con il passare dei decenni sono diventati introvabili e il cui valore è aumentato con il tempo. Si tratta di videogiochi rari che risalgono all’epoca preistorica in cui per giocare ai videogame occorreva un armamentario di cavi e fili degno del laboratorio di uno scienziato pazzo.

Con il tempo il modo di giocare e i dispositivi sono cambiati, procedendo di pari passo con la rivoluzione digitale, anzi spesso costituendo l’humus da cui si sono sviluppate le tecnologie più avanzate del settore: dalla realtà aumenta a quella virtuale fino ai più recenti sviluppi nel panorama dell’olografia.

Agli albori dell’era dei videogame l’Atari rappresentò un’innovazione non da poco, introducendo una console ludica con le cartucce al posto delle classiche cassette. Fu la prima a farlo, con la console Atari 2600 prodotta a partire dal 1977 e che ha venduto la bellezza di oltre 30milioni di esemplari. Uno dei giochi più diffusi disponibili per la console è stato senza dubbio Pac Man entrato nella cultura di massa e conosciuto dai nerd così come dal pubblico mainstream. Un’icona pop a tutti gli effetti.

Tra i tanti giochi sviluppati per la console ce ne sono due estremamente rari. Il primo non è proprio un videogioco, visto che fu pensato dalla Birthdaymania come regalo di compleanno digitale. Versione fatta di bit e pixel delle attuali cartoline di compleanno smart. La cartuccia doveva essere ordinata in anticipo e arrivava a casa con una schermata customizzata con tanto di nome, numero adeguato di candeline e tanti palloncini colorati per un compleanno con il botto. Un regalo forse in anticipo sui tempi, troppo in anticipo, visto che al lancio del prodotto non seguì il successo che l’azienda statunitense si augurava. E come accade spesso nel mondo del collezionismo, l’insuccesso di un prodotto può rivelarsi una manna per chi ne ha acquistato una copia. Di cartucce come questa, infatti, ce ne sono oggi al mondo solo due. Dove trovarlo? Chiedete al noto collezionista Jerry Greiner, per l’altra potete dare un’occhiata in cantina. Non si sa mai.

Siamo decisamente partiti col botto, in questa rassegna di videogame rari, ma di certo possiamo fare di meglio. Due copie in effetti non sono poi molte, ma se chiedete ad Anthony de Nardo quante cartucce esistono del videogame Gamma Attack sviluppato da Robert L. Esken Jr. ancora una volta per l’Atari 2600, vi risponderà molto semplicemente: una. Esatto, una sola copia per un gioco il cui obiettivo era piuttosto intuitivo. Ufo contro carri armati. Il player doveva sparare con un angolo fisso di 45° a dei mezzi terrestri che con molta fantasia e altrettanta prudenza dovevano rappresentare i nemici. Più li distruggevi, più punti accumulavi. Beh, se qualcuno si starà stupendo quanto con il tempo le dinamiche di gaming siano cambiate, di ragione ne ha da vendere.

Da Gamma Attack a World of Warcraft ci corrono giusto venti anni e sembra un’eternità. Un lasso di tempo che ha visto il videogame della Blizzard diventare uno dei primi a essere reso disponibile esclusivamente con una connessione internet. Il mondo di World of Warcraft si è trasformato in un universo narrativo impensabile fino a pochi decenni fa. E oggi siamo qui a parlare di sport elettronici e tornei multiplayer giocati da milioni di gamer in tutto il mondo. Le cartucce sono state gettate nel cestino, sostituite da piattaforme di gaming online dove è possibile avere a disposizione, in pochi click, un catalogo immenso di giochi. Ed eccoci arrivati al gioco online con le sue sale da gioco virtuali come il casinò di Unibet dove gli utenti hanno a disposizione, in un’unica piattaforma, così tanti games dalla roulette al poker, dal blackjack alle slot che avrebbero lasciato di stucco i nostri antenati analogici. Tempus fugit dicevano i latini e mai così veloce è stato il cambiamento nel mondo videoludico.

Eppure in qualche maniera sono proprio alcuni dei giochi più rari in circolazione ad aver dato avvio al successo mondiale dell’industria videoludica. Come ad esempio le competizioni della Nintendo, quelle degli anni ‘90, antesignane, a loro modo, di quel gaming competitivo di cui oggi celebriamo i campioni. Roba da nerd all’epoca.

I videogiocatori della Nintendo Campus Challenge si sfidavano sul terreno di tre giochi, Super Mario World, F-Zero e Pilotwings le cui cartucce alla fine del torneo avrebbero dovuto essere distrutte. E però, come accade spesso nelle storie, ecco l’imprevisto. Un dipendente della Nintendo volle tenere per sé una cartuccia e dopo anni che ammuffiva nel garage di casa, l’ha scovata. L’unica in tutto il mondo.

Perciò se state facendo un trasloco, ripulendo la soffitta o sistemando il garage, tenete gli occhi aperti e non sottovalutate il valore di un vecchio videogame. Potrebbe essere l’unica copia in circolazione.

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