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Per la prima volta arrivano le zanzare in Islanda

Angela Gemito Ott 26, 2025

La natura, si sa, non conosce confini. Tuttavia, fino a poco tempo fa, l’Islanda vantava un primato eccezionale: era uno dei due soli territori al mondo – l’altro è l’Antartide – libero dalla presenza di zanzare. Un vero e proprio “paradiso” immune ai ronzii e alle punture, storicamente protetto dal suo clima rigido e dalla mancanza di acque stagnanti adatte alla riproduzione di questi insetti. Questo singolare scudo, però, sembra aver ceduto. Una scoperta recente ha scosso la comunità scientifica e gli appassionati di fauna locale: le prime zanzare sono state avvistate e identificate in Islanda, un evento che coincide con la registrazione di temperature primaverili eccezionalmente elevate.

L’entusiasta di insetti Björn Hjaltason è stato il primo a imbattersi in questi nuovi arrivati. Mentre utilizzava trappole a corda imbevute di vino per osservare le falene notturne a Kjós, una valle glaciale a sud-ovest di Reykjavík, ha notato una “strana mosca” sui nastri. Il suo istinto lo ha subito avvisato: si trattava di qualcosa di mai visto prima nel paese. Dopo aver raccolto tre esemplari – due femmine e un maschio – gli insetti sono stati inviati all’Istituto Islandese di Storia Naturale per l’identificazione. L’entomologo Matthías Alfreðsson ha confermato i sospetti, identificandoli come Culiseta annulata.

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Un segnale del clima che cambia: Culiseta annulata e le ondate di calore

La specie identificata, la zanzara anulata (Culiseta annulata), è nota per essere una delle poche in grado di sopportare e sopravvivere agli inverni rigidi in Europa e Nord Africa, dove è ampiamente diffusa. La sua presenza in Islanda solleva interrogativi cruciali su come e perché questi insetti siano riusciti a colonizzare un ambiente finora inaccessibile. La risposta più probabile è strettamente legata ai cambiamenti climatici e al caldo record che ha investito l’Islanda.

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Tradizionalmente, maggio in Islanda vede raramente temperature massime superare i $20^\circ\text{C}$ ($68^\circ\text{F}$), e i picchi di calore non durano mai più di due o tre giorni. Quest’anno, la situazione è stata radicalmente diversa. Il Paese ha superato questa soglia per ben dieci giorni consecutivi in diverse aree, e ha registrato il suo giorno di maggio più caldo di sempre, raggiungendo i $26,6^\circ\text{C}$ ($79,8^\circ\text{F}$) all’aeroporto di Egilsstaðir.

L’Organismo delle Nazioni Unite per il clima (IPCC) ha stabilito senza equivoci che l’influenza umana ha riscaldato “inequivocabilmente” l’atmosfera, gli oceani e la terraferma, con l’anno scorso che è stato il più caldo mai registrato a livello globale.

Questo drastico aumento delle temperature ha probabilmente creato le condizioni di sopravvivenza e, potenzialmente, di insediamento per la Culiseta annulata. Sebbene i fattori storici che tenevano lontane le zanzare fossero il clima freddo e la mancanza di ristagni d’acqua (come sottolineato anche dalla World Population Review), il prolungarsi delle ondate di calore estive altera l’equilibrio.


Possibili rotte di arrivo e impatto sull’ecosistema

Resta da chiarire esattamente come gli esemplari di Culiseta annulata siano arrivati in Islanda. L’entomologo Alfreðsson ha ammesso che la rotta migratoria non è chiara, ma Hjaltason ha avanzato un’ipotesi plausibile: il vicino porto di Grundartangi, distante solo sei chilometri dalla valle di Kjós, è un punto di arrivo frequente per navi e container. È ampiamente riconosciuto che le navi mercantili e i container sono un vettore comune per l’introduzione di specie aliene in nuove aree geografiche. La scoperta di tre esemplari nello stesso luogo fa supporre che l’arrivo potrebbe essere stato di una popolazione più ampia.

L’introduzione di una nuova specie, in particolare una con potenziale di proliferazione come la zanzara, in un ambiente isolato e delicato come l’ecosistema islandese, solleva preoccupazioni. Uno studio del Global Heat Health Information Network ha evidenziato come i cambiamenti di temperatura abbiano un impatto “significativo” sugli ecosistemi che si sono evoluti adattandosi al freddo. La fauna e la flora islandesi sono estremamente sensibili anche a variazioni minime. Sebbene la Culiseta annulata non sia tipicamente un vettore primario di malattie umane gravi, il rischio non è zero, e il potenziale per l’arrivo di altre specie di zanzare più pericolose in futuro aumenta con l’innalzamento delle temperature.

Per questo motivo, l’entomologo Alfreðsson ha sottolineato l’importanza di un monitoraggio primaverile costante per verificare se la specie si sia “realmente stabilita in Islanda” o se si sia trattato di un arrivo isolato. Se le condizioni climatiche continueranno a favorire la sopravvivenza della specie durante i mesi freddi, l’Islanda potrebbe dover dire addio al suo status di rifugio anti-zanzare. Questo evento serve da monito su come il riscaldamento globale stia rimodellando la biogeografia del nostro pianeta, con conseguenze che vanno oltre i ghiacciai e il livello dei mari.


Conclusione:

L’avvistamento della Culiseta annulata in Islanda non è solo una curiosità entomologica, ma un chiaro e inequivocabile segnale di come il cambiamento climatico stia influenzando la distribuzione delle specie a livello globale. La “caduta dell’ultima fortezza” anti-zanzare è un evento emblematico che ci invita a riflettere sulla fragilità degli ecosistemi isolati e sulla rapidità con cui il nostro pianeta si sta trasformando. Per approfondire il tema dell’introduzione delle specie aliene e l’impatto del riscaldamento globale sugli insetti, si consiglia di consultare le pubblicazioni dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e gli studi di entomologia pubblicati su riviste scientifiche autorevoli come Nature o Science.


Domande Frequenti (FAQ)

Perché l’Islanda non aveva zanzare prima di questa scoperta?

Storicamente, il clima freddo islandese e la peculiare mancanza di grandi corpi d’acqua stagnante permanente durante l’estate hanno impedito alle zanzare di completare il loro ciclo riproduttivo e di sopravvivere all’inverno. Questi due fattori naturali agivano come un deterrente efficace contro l’insediamento di qualsiasi specie di zanzara, rendendo l’Islanda un’anomalia globale.

Qual è la specie di zanzara trovata e da dove potrebbe essere arrivata?

La specie identificata è la Culiseta annulata, una zanzara diffusa in Europa e Nord Africa e nota per la sua resistenza al freddo. L’ipotesi più accreditata per il suo arrivo è il trasporto involontario tramite navi mercantili o container provenienti da altri paesi, facilitato dalla vicinanza del porto di Grundartangi alla zona del ritrovamento.

Cosa implica questa scoperta per l’ecosistema islandese?

L’arrivo e il potenziale insediamento di nuove specie in Islanda, come la Culiseta annulata, solleva preoccupazioni per la fragilità dell’ecosistema locale. I cambiamenti climatici facilitano questo tipo di colonizzazioni, con un impatto significativo sulla biodiversità e sul delicato equilibrio ecologico delle specie autoctone adattate al freddo.

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Angela Gemito

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Tags: cambiamento climatico islanda zanzare

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