La tensione tra il Canada ed Elon Musk continua a crescere, mentre oltre 250.000 cittadini e residenti canadesi hanno firmato una petizione per revocargli la cittadinanza. Il motivo? La sua vicinanza all’ex presidente Donald Trump, noto per le sue posizioni aggressive nei confronti della sovranità canadese.

La petizione contro Musk: le motivazioni
La petizione, presentata ufficialmente al Parlamento canadese, accusa il fondatore di Tesla e SpaceX di aver sfruttato il suo potere economico e la sua influenza per interferire nelle dinamiche politiche del Paese. Il testo sottolinea che Musk ha stretto rapporti sempre più stretti con Trump, il quale ha minacciato di imporre una tariffa del 25% su tutte le importazioni canadesi a partire dal prossimo mese.
Nella petizione si legge:
“Ha usato la sua ricchezza e il suo potere per influenzare le nostre elezioni. Ora è diventato membro di un governo straniero che sta tentando di cancellare la sovranità canadese.”
La risposta provocatoria di Musk
Di fronte all’ondata di indignazione, Elon Musk ha reagito con un messaggio beffardo sulla sua piattaforma social X (ex Twitter), scrivendo semplicemente:
“Il Canada non è un vero Paese.”
Una dichiarazione che ha ulteriormente infiammato gli animi e alimentato il dibattito pubblico.
Il passato canadese di Musk e il supporto politico alla petizione
Musk, nato in Sudafrica, possiede tre cittadinanze: sudafricana, canadese e statunitense. Ha ottenuto la cittadinanza canadese nel 1989, sfruttando il fatto che sua madre fosse nata in Canada prima di trasferirsi in Sudafrica.
La petizione ha trovato il sostegno del deputato dell’NDP Charlie Angus, noto per il suo impegno politico e per il suo background nella scena punk-rock canadese. Angus ha dichiarato:
“I canadesi sono davvero arrabbiati e si stanno unendo per difendere la propria democrazia. Quest’uomo non dovrebbe avere il diritto di definirsi canadese viste le sue posizioni profondamente antidemocratiche.”
Cosa succede ora? È davvero possibile revocare la cittadinanza a Musk?
Nonostante la mobilitazione popolare, la possibilità che Musk perda la cittadinanza è piuttosto remota. La legge canadese prevede che un individuo possa vedersi revocare la cittadinanza solo in casi specifici, come frode, dichiarazioni false o omissione volontaria di informazioni nella domanda di naturalizzazione.
Di fatto, quindi, questa petizione è più un gesto simbolico che una reale minaccia per Musk. Tuttavia, riflette il crescente malcontento nei confronti della sua figura e del suo coinvolgimento nella politica americana.
I canadesi rispondono: boicottaggi e proteste
L’atteggiamento di Musk e Trump ha scatenato una forte reazione in Canada. Molti cittadini hanno deciso di rispondere in modo concreto:
- Boicottaggio dei prodotti americani
- Annullamento di viaggi negli Stati Uniti
- Proteste durante eventi sportivi, con fischi all’inno nazionale americano durante partite di NBA e NHL
Conclusione
La controversia tra Elon Musk e il Canada non sembra destinata a placarsi presto. Sebbene la petizione non abbia effetti legali immediati, rappresenta un chiaro segnale del malcontento popolare. Musk, con il suo caratteristico sarcasmo, ha scelto di minimizzare la questione, ma la reazione dei cittadini canadesi dimostra quanto il suo legame con Trump stia diventando sempre più un problema anche oltre i confini statunitensi.