Una parte della città di Piombino è ai margini, ai bordi, ai lati. Il lato oscuro della città, di una comunità.
Se ne sentono tante e non sono invenzioni, sono realtà.
C’è chi ha perso il lavoro e non ne trova un altro; chi non possiede più una casa perché sfrattato e non ha i soldi per pagare un nuovo affitto; chi ha divorziato e non sa dove vivere, né può passare gli alimenti; chi ha problemi di salute, magari è un malato cronico.
Confessa Enrico Eleuteri, presidente della conferenza S. Antimo Martire di Piombino: “Le sfaccettature della povertà sono variegate. Tante persone vivono avversità, ingiustizie o tragedie che le portano all’esclusione. Quindi, oltre alle difficoltà economiche, c’è anche un problema legato alla dignità”.
Fortunatamente sono operative a Piombino diverse associazioni che offrono assistenza come la Caritas e la San Vincenzo De Paoli.
Dal canto suo, il direttore della Caritas diocesana Massa Marittima – Piombino, Leonello Ridi, ha detto: “C’è un aumento delle sofferenze delle famiglie con i loro figli. Al primo posto, nelle richieste dei centri di ascolto, ci sono le donne, provate dalla incidenza negativa di separazioni, divorzi e stati vedovili”.