Addio a Jeanne Moreau, icona indimenticabile del cinema francese

VEB

Il cinema anche quest’oggi è costretto a dire addio a una delle sue attrici più amate: è infatti venuta a mancare l’attrice Jeanne Moreau, icona del cinema francese e simbolo della Nouvelle Vague, che ha permesso al cinema di fare della sua immagine l’espressione di un intero immaginario.

Ad oggi la ricordiamo per il contributo che ha dato a quella stagione incredibile del cinema e come, tra la fine degli anni ‘50 e la fine dei ‘60, abbia ridefinito lo statuto di attrice europea, di fatto creando un precedente, delle orme che prima e non esistevano e altre dopo di lei hanno potuto percorrere.

Nata a Parigi il 23 gennaio del 1928, Moreau trascorre l’infanzia a Vichy. Rientrata nella Capitale all’insaputa dei genitori inizia a frequentare corsi di teatro ed entra presto al Conservatorio di Parigi. Le piccole parti iniziali si trasformano poi in ruoli più significativi.

Notata già ad inizio carriera da Orson Welles, amante di molti dei registi con cui ha lavorato (e sempre i più grandi, lo faceva notare lei stessa), Jeanne Moreau è partita dalla Comedie Française, dal teatro, dove faceva il revisore dei conti prima di approdare in scena e cominciare a lasciare il segno. All’inizio degli anni ‘50 già poteva vantare un divorzio con un regista di cinema Richard Pottier, che l’aveva diretta in uno dei primi film di peso, ma sarà in realtà con Jacques Becker a fare il vero salto di categoria.

Scoperta da Louis Malle, che le affida il ruolo da protagonista in ‘Ascensore per il patibolo’ prima e in ‘Gli amanti’ poi, Moreau è l’indimenticabile Catherine in ‘Jules e Jim’ di François Truffaut del 1962, triangolo amoroso tra i più celebri della storia del cinema.

Un primo riconoscimento ufficiale arriva dal Festival di Cannes che nel 1960 la consacra migliore attrice per il film ‘Moderato cantabile’ di Peter Brook. A questo periodo risalgono anche i film ‘La notte’ di Michelangelo Antonioni e ‘Eva’ di Joseph Losey.

I più grandi registi (fra i quali Orson Welles, Luis Bunuel, Rainer Werner Fassbinder e Wim Wenders) la chiamano per offrirle ruoli fatti apposta per lei. Negli anni Ottanta inizia anche a lavorare per la televisione in particolare in numerosi lavori diretti dalla sua amica Josée Dayan.

La sua ultima apparizione risale al 2013 quando l’avevamo vista recitare in A Lady in Paris. Nel film diretto da Ilmar Raag e scritto da questo insieme a Lise Macheboeuf e Anges Feuvre interpretava il ruolo di Frida.

Nel 1992 riceve il Leone d’Oro alla carriera dalla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia mentre nel 1995 il Premio César onorario. Nel 1998 viene organizzato per lei un omaggio da parte dell’Academy statunitense presentato da Sharon Stone.

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