Adriano Celentano rinnega il nipote come suo biografo

VEB

Personaggio che ha saputo portare una enorme quantità di linguaggi musicali in un Paese in cui solo i melodici sembravano avere possibilità di emergere, Adriano Celentano è protagonista assoluta della storia della musica e della televisione italiana, e non si farà mai abbastanza per omaggiare il suo talento.

I suoi show alla Rai continuano a fare milioni di spettatori e i suoi monologhi a lasciare il segno. Il disco Le migliori, di nuovo in coppia con Mina, è stato il più venduto del 2016, e alla soglia degli ottant’anni Adriano Celentano resta un personaggio di spicco assoluto nel mondo dello spettacolo in Italia.

Ma alla sua considerevole età è pronto anche a tornare in televisione tra qualche settimana: Mediaset infatti manderà in onda la serie tv animata “Adrian”, che conta 13 episodi.

In queste puntate vengono raccontati stralci della sua carriera. Tutti gli episodi sono stati ideati e diretti da Adriano Celentano in persona con la collaborazione di Milo Manara all’iconografia.

Il Premio Oscar Nicola Piovani è responsabile delle musiche originali e alcune delle musiche da lui composte fanno da sottofondo al cartoon. La serie è accompagnata musicalmente anche da diverse canzoni di Adriano Celentano stesso.

In attesa di questo nuovo progetto autunnale, l’artista ha però scelto di mettersi contro la sua stessa famiglia, “rinnegando” il nipote.

Nello specifico, dopo una serie di scritti del nipote giornalista Bruno Perini, Celentano ne ha preso le distanze sul suo blog, smentendo che si tratti del suo biografo.

“Caro nipotino Bruno, -scrive Celentano- ti voglio bene e tu lo sai, anche se nei tuoi articoli quando parli di me e usi l’appellativo ‘zio’, anziché Adriano – come mi hai sempre chiamato-, avverto da parte tua l’accortezza di voler stabilire un certo distacco, in modo che ai tuoi amici arrivi chiaro il messaggio che tu non hai nulla a che spartire con le idee ribelli del ‘parente ingombrante’. E in un certo qual modo potrei anche capirti: essere liberi come lo sono io a volte è ingombrante anche per me…”.

“Per cui -prosegue – è materialmente impossibile che tu possa essere (come vorresti fare intendere) il mio biografo. Dal punto di vista ‘biografico’ ci troveremmo di fronte a un vuoto incolmabile, dovuto alla mancanza di conoscenza che va ben oltre il legame di parentela. Dovremmo dormire abbracciati in un letto matrimoniale almeno per due anni e forse neanche basterebbe. Credimi: conoscermi è davvero difficile e non solo per te, ma anche per me”.

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