Le parole di Valentino T., decine di donne contagiate e le sue confessioni, le donne contagiate e la consapevolezza di essere sieropositivo, ma lui si difende confermando che i rapporti intimi si hanno in due.
Valentino T., 31 anni, sieropositivo, è stato nelle ultime settimane soprannominato dalla stampa “l’untore di Roma”.
L’uomo infatti, pur essendo consapevole di essere sieropositivo, negli ultimi anni ha contattato in chat, incontrato e avuto decine di rapporti non protetti con altrettante donne che, in diversi casi, ha poi effettivamente contagiato.
Agli arresti a Regina Coeli per aver trasmesso il virus ad almeno 16 ragazze, Valentino ha raccontato la sua verità al Messaggero:
“Non fatemi passare per un mostro – chiede davanti al pubblico ministero Francesco Scavo, che lo ha riascoltato per contestargli le ultime accuse – In alcuni casi avrò agito d’impulso, forse con leggerezza. In altri però avevo avvertito le partner della mia sieropositività. Alcune ragazze le avevo messe in guardia. E comunque – azzarda – l’amore si fa sempre in due”.
Il sostituto procuratore di Roma, Francesco Scavo aveva disposto l’arresto immediato dell’uomo per lesioni gravissime perché ha finto sulla sua condizione di salute, sino all’ultimo, anche sotto interrogatorio delle Forze dell’Ordine: ‘Io malato di Aids? No, vi sbagliate’.
“Sono stato contagiato da giovanissimo, ma non volevo vendicarmi. Ora, però, ho capito i miei errori”, dice poi dal carcere. Per gli inquirenti, Valentino “era come preda di una foga bulimica di appagamento sessuale”.
Si sospetta ancora di nuovi contagi anche dopo l’iscrizione nel fascicolo di inchiesta. L’imputato sapeva di essere sotto indagine sin da maggio scorso, ma è andato avanti come se niente fosse nella sua campagna di contagio.