Purtroppo anche gli amori più grandi e profondi, sovente, giungono a termine, e quello che rimane è un enorme vuoto che sembra impossibile riuscire a riempire.
Probabilmente è proprio questo vuoto che sta “sperimentando” Alessia Fabiani, che pare abbia detto addio a Fabrizio Cherubini, manager nel campo della ristorazione e padre dei due gemelli della showgirl, Kim e Keira, 5 anni a novembre.
In realtà, le voci di crisi tra Alessia e Fabrizio si rincorrevano già da un po’, ma solo recentemente sono spuntati i segnali inconfondibili di una rottura definitiva: Alessia si dedica di giorno a fare la mamma e di sera l’attrice sul palco, e da tempo non si mostra sui suoi profili online insieme al compagno.
Non solo: i due – spiega la rivista diretta da Roberto Alessi – avrebbero anche smesso di seguirsi reciprocamente sui social.
Non a caso Alessia poi, mesi fa, ha sfilato sul tappeto rosso della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia in totale solitudine.
Per fortuna, ha i suoi gioielli a cui aggrapparsi: “Viviamo in simbiosi: sono molto legata a loro e loro, ovviamente, sono molto legati a me. Sono il mio amore più grande. Con me condividono tutto, gioie e dolori” diceva la Fabiani qualche tempo.
“Se non li ho accanto mi manca l´aria” aveva continuato. “Il teatro è arrivato in un momento bello, confacente ai miei impegni di mamma. Quando lavoro a Roma sono molto serena perché riesco a conciliare tutto. I bambini tra l´altro assorbono ogni emozione. Essere realizzata fa sì che assorbano il meglio.”
Conferme ufficiali da parte dei diretti interessati, al momento, non ne sono arrivate, ma la notizia della rottura viene data per certa dai soliti ben informati.
Quel che è certo comunque è che quantomeno la carriera teatrale va a gonfie vele: dopo aver preso parte a tante commedie che hanno
fatto il giro d’Italia negli anni scorsi, Alessia a breve tornerà in scena a Roma, al Teatro Tirso de Molina. Dal 18 ottobre, insieme all’ex iena Peppe Quintale e a Stefano Sarcinelli sarà protagonista di “Ti presento mio fratello”.
