Allergie, a primavera il polline scatena la rinite

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Ad aprile, puntualissimo, non sempre arriva il sole o il tepore della primavera, ma le allergie al contrario non tardano mai.

La primavera è il periodo in cui la concentrazione nell’aria di pollini è più alta, e perciò è la stagione in cui le allergie raggiungono il culmine. Negli ultimi anni inoltre si  riscontrato un progressivo aumento delle frequenza di casi di pollinosi, che in alcune zone esordiscono già nei mesi di gennaio-febbraio, cioè in evidente anticipo rispetto alla classica allergia primaverile.

Tra i pollini più insidiosi troviamo: graminacee, parietaria, betulacee e, specie in alcune zone d’Italia, ambrosia. In questi ultimi anni, però, sono aumentate anche quelle forme di allergia dovute ai cosiddetti “pollini minori” come il cipresso, il nocciolo o l’olivo.

Quattro italiani su dieci soffrono di allergie primaverili. Secondo un’indagine dell’Anifa (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’automedicazione) la fioritura delle piante rende la primavera la stagione dei raffreddori: gli starnuti colpiscano l’80% degli italiani, e per chi è vittima di allergie non c’è via di scampo.

Ma il polline non è l’unica causa di allergie primaverili. Tra le cause inaspettate: gli alcolici in quanto il consumo di alcol determina la dilatazione dei vasi sanguigni del naso, accentuando la risposta immunitaria del proprio organismo; gli animali domestici, in quanto i nostri cani e gatti, dopo essere stati fuori, possono portare in casa pollini e muffe che tendono a depositarsi sul loro pelo.

Allergie, a primavera il polline scatena la rinite

Allergie, a primavera il polline scatena la rinite

Anche la frutta, in alcuni casi, può diventare pericolosa: chi è allergico alle Betullacee, tipiche di aprile e maggio, può andare incontro a sintomi allergici mangiando mele, pere o banane; mentre gli allergici alla Parietaria o alle Graminacee (periodo da maggio a settembre) devono, rispettivamente, prestare attenzione a basilico e piselli (nel 1°caso); al melone e al pomodoro (nel 2°caso). Inoltre, innaffiate le piante d’appartamento con moderazione poiché anche queste ultime, insospettabili, potrebbero sviluppare muffe e funghi che acuiscono le allergie. Occhio anche a gel, lacche e mousse per capelli che rappresentano una vera e propria calamita per i pollini e gli allergeni.

I sintomi classici delle allergie primaverili coinvolgono le mucose del naso, gli occhi e le vie respiratorie. Altri sintomi, che possono comparire in associazione alla comparsa dell’allergia ai pollini, sono: stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, disturbi del sonno e più raramente, prurito all’epidermide e dermatite.

L’allergia può comparire a qualsiasi età, ma in genere inizia nell’infanzia o durante l’adolescenza.  Tra i bambini la diffusione di allergici è impressionante, le previsioni dicono che nel 2020, un bambino su due soffrirà di allergie di primavera. Sembra che una forte influenza sia dovuta all’ereditarietà, genitori allergici generano figli tendenzialmente allergici. E anche dell’aumento impressionante di inquinamento e smog.

In molti casi i sintomi migliorano con l’età, in alcuni soggetti fortunati (circa il 10-20%) possono anche andare a sparire completamente.

Ad oggi non esiste purtroppo una cura per risolvere completamente il problema dell’allergia (anche se con l’immunoterapia sono stati fatti passi in questo senso), ma disponiamo di numerosi farmaci in grado di garantire una gestione ottimale dei sintomi.

In linea generale, se un individuo non sa di essere allergico e si manifestano alcuni sintomi tipici dell’allergia, è possibile, nella fase acuta, gestire tali sintomi con il consiglio del farmacista ma è fondamentale rivolgersi, quanto prima, al proprio medico affinché si possa essere indirizzati nel giusto percorso di diagnosi e successiva cura.

Sarà lo specialista che, accertata l’allergia e il tipo di allergene a cui si è sensibili, definirà la terapia più corretta da seguire.

I soggetti allergici gestiscono i sintomi più comuni della rinite attraverso l’impiego di farmaci senza obbligo di prescrizione (antistaminici e antiallergici, decongestionanti, vasocostrittori e corticosteroidi) utili ad alleviare i sintomi delle allergie respiratorie.

Esistono poi delle cure alternative omeopatiche. L’omeopatia interviene anche nel campo della prevenzione: il consiglio è iniziare un paio di mesi prima e proseguire per tutto il periodo in modo che al momento del contatto con l’allergene l’individuo potrà avere una pronta risposta e la reazione allergica sarà di entità ridotta. In associazione si può assumere Ribes Nigrum macerato galenico o in tintura madre dato che è un ottimo antiallergico e potente antiinfiammatorio perché agisce sulle ghiandole come un cortisone (è un cortisoniche) esplicano le azioni antinfiammatorio senza gli effetti tossici del cortisone.

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