Ansia e depressione aumentano in estate, perché?

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In estate aumentano di molto ansia e depressione, vediamo perché.

In estate il senso di agitazione e di depressione aumenta, si sa. E questo anche indipendentemente fa fattori emotivi che possono condizionare la nostra vita in maniera importante.

La cosiddetta bella stagione è una sorta di lente amplificatrice dell’ansia. D’estate, col caldo, si dorme di meno e in generale si tende a essere più nervosi.

Non solo, tende ad aumentare il senso di aggressività in molte specie animali, non ultima l’uomo. Bella stagione sì, ma evidenti ricadute negative sulla psiche umana.

Claudio Mencacci, past president della Società Italiana di Psichiatria, conferma all’Adn Kronos Salute: “L’estate è solo in apparenza una stagione di relax. In realtà da giugno a settembre registriamo un netto aumento delle prescrizioni di ansiolitici e antidepressivi. Si tratta, infatti, di mesi caldi per alcuni disturbi mentali”.

A confortare questa affermazione stanno i dati forniti dall’Agenzia Italiana del Farmaco sulle benzodiazepine. Questi sono noti psicofarmaci dalle indubbie proprietà sedative, ansiolitiche e ipnotiche, cioè tendenti a favorire il sonno. La maggior parte degli acquisti avviene a giugno, settembre e gennaio.

Mecacci conferma che i tre picchi rilevati sono confermati nella pratica quotidiana e così prosegue: “Ad aumentare nei mesi caldi sono in particolare il disturbo d’ansia e il panico, i disturbi del sonno, i comportamenti aggressivi e le fasi maniacali del disturbo bipolare. L’estate, di là degli idealismi, è un momento critico per la psiche, in particolare per quanto riguarda l’ansia e il sonno. Ecco perché si consumano più della media benzodiazepine, antidepressivi e ansiolitici per dormire”.

“Anche il fatto di rivoluzionare le proprie abitudini e magari ritrovarsi a dover organizzare un viaggio o una vacanza, può destabilizzare e scatenare l’ansia. Lo testimonia l’aumento delle situazioni di urgenza negli ospedali, ma anche il maggior consumo di alcolici e sostanze stupefacenti che si registra in estate è spia di malessere da non sottovalutare”.

“Il gran caldo incrementa in maniera significativa la frequenza di alcuni disturbi mentali. Manifestazioni spia di uno stato di eccitazione cerebrale che ormai ben sappiamo legato anche all’esposizione alla luce, oltre che alle temperature”.

Morale della favola? Sono molti coloro che amano l’estate ma questa stagione porta con sé diversi problemi mentali: estate vuol dire maggior riposo per il fisico, ma con tutta probabilità a questo non corrisponde un adeguato riposo della mente, specialmente quando le temperature divengono particolarmente elevate. Forse la primavera e l’autunno sono le stagioni migliori, chissà.

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