Barbie Botox, continua la mania tra i giovani legata al film

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Il fenomeno del “Barbie Botox” sta acquistando sempre più popolarità, spingendo giovani donne verso trattamenti con tossine botuliniche con l’obiettivo di emulare l’aspetto di Margot Robbie, protagonista del recente film “Barbie“.

Barbie Botox continua la mania tra i giovani legata al film
Foto@Pixabay

Medici ed esperti mettono in guardia sul possibile sviluppo di resistenza a queste sostanze e sull’implicazione che ciò potrebbe avere per gli usi medici futuri.

Originariamente, l’iniezione di queste sostanze era prevalentemente rivolta al trattamento di disturbi come l’emicrania e dolori alla spalla, intervenendo direttamente sui muscoli trapezii della schiena, una pratica conosciuta come “Trap Tox”. Tuttavia, dall’uscita del film a luglio, la procedura è stata sempre più richiesta per fini estetici, guadagnando popolarità anche su TikTok dove l’hashtag #BarbieBotox ha raccolto oltre 11 milioni di visualizzazioni.

Il CEO di Revance ha condiviso con Reuters che l’intento delle pazienti è di ottenere un collo più sottile e delineato, un desiderio che sembrerebbe ispirato dalla Robbie. Questa pratica, però, viene classificata come “off-label”, dato che l’approvazione delle iniezioni botuliniche per scopi estetici è, per ora, limitata solo al volto. Nonostante ciò, la responsabilità di valutare l’appropriatezza di tali procedure è lasciata ai medici, come ribadito dalla Food and Drug Administration statunitense.

Mentre il settore aveva precedentemente targettizzato una clientela over 40, gli ultimi trend rivelano un interesse crescente da parte di un pubblico più giovane. Un fenomeno che non ha tuttavia influito in modo significativo sulle vendite delle aziende produttrici di tali tossine, come confermato dai rappresentanti di Revance ed Evolus Inc, nonostante il mercato delle iniezioni a base di tossine botuliniche sia stimato in oltre 3 miliardi di dollari annui negli USA. Il gigante farmaceutico AbbVie Inc, produttore di Botox, ha deciso di non commentare sul fenomeno.

Nonostante la crescente popolarità del “Barbie Botox”, gli esperti del settore hanno espresso preoccupazione per l’incremento di trattamenti effettuati da personale non qualificato, in particolare in alcune medi-spa.

L’industria si trova così a fare i conti con una questione etica e sanitaria complessa. Da un lato c’è la necessità di garantire la sicurezza dei pazienti, evitando complicanze dovute a somministrazioni inappropriate da parte di personale non qualificato; dall’altro, esiste un crescente interesse commerciale verso un pubblico più giovane e influenzabile.

In questo contesto, gli addetti ai lavori chiedono una maggiore regolamentazione delle medi-spa, puntando a standard più alti nella formazione del personale che effettua le iniezioni.

Di fronte a questo scenario, sorge una domanda ineludibile: quale sarà il futuro del “Barbie Botox“? Un futuro che appare incerto, navigando tra rischi sanitari e una richiesta di mercato in continua crescita, alimentata dai social media e dall’influenza di celebrità del calibro di Margot Robbie.

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