Bill Gates e la teoria dei microchip innestati nella nostra pelle

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Negli ultimi anni, il nome di Bill Gates è stato spesso associato a teorie del complotto, alcune delle quali decisamente assurde. Tra queste, troviamo l’idea che il fondatore di Microsoft abbia creato la pandemia di Covid-19 per trarne profitto, o che abbia nascosto microchip nei vaccini per tracciare la popolazione. Un’altra teoria ancora sostiene che Gates stia acquistando enormi quantità di terreni agricoli negli Stati Uniti per causare una carestia deliberata.

Bill Gates e la teoria dei microchip innestati nella nostra pelle

Queste affermazioni, prive di basi scientifiche, sono state affrontate dallo stesso Gates, oggi 68enne, durante un episodio del podcast “The Rest Is Politics”. Con il suo classico sarcasmo, Gates ha commentato l’assurdità di queste accuse, sottolineando come non abbia alcun interesse a “localizzare persone sconosciute”. Durante l’intervista, ha raccontato episodi in cui è stato fermato per strada da persone convinte che fosse responsabile del loro “microchippaggio”, ribadendo che il suo unico obiettivo, attraverso la Fondazione Bill & Melinda Gates, è quello di salvare vite umane.


Le teorie complottiste: tra vaccini e terreni agricoli

Una delle teorie più discusse durante la pandemia riguardava i presunti microchip nascosti nei vaccini. Questa idea si diffuse in particolare su Reddit, dove alcuni utenti ipotizzarono che Gates volesse controllare la popolazione mondiale. Rispondendo direttamente su quella piattaforma, Gates ha definito la teoria “completamente infondata” e ha spiegato che la sua fondazione investe nella ricerca sui vaccini per ridurre la mortalità infantile e salvare vite, non per controllarle.

A tal proposito, Gates ha anche ironizzato sull’efficacia di metodi già esistenti, come gli smartphone, per tracciare le persone, ridicolizzando l’idea di un complotto così elaborato. Ha inoltre affrontato l’accusa di acquistare terreni agricoli per scopi nefasti, chiarendo di possedere una quantità minima di terreni rispetto alla superficie totale degli Stati Uniti, pari a circa l’1/4000.


Come affronta Gates le teorie del complotto

Durante l’intervista, Gates ha rivelato di avere un team dedicato al monitoraggio delle teorie del complotto più diffuse, valutando quando sia necessario intervenire pubblicamente. Questo approccio, ha spiegato, mira a contrastare la disinformazione senza alimentarla ulteriormente.

Nonostante le accuse infondate, Gates si è detto orgoglioso dei risultati ottenuti dalla sua fondazione, tra cui la significativa riduzione della mortalità infantile negli ultimi vent’anni. Con una combinazione di umorismo e fermezza, il filantropo ha ribadito il suo impegno nel migliorare la qualità della vita a livello globale, smontando punto per punto le teorie complottiste.


Una riflessione sulle fake news

Le teorie del complotto su figure pubbliche come Bill Gates dimostrano quanto sia importante contrastare la disinformazione online. Gates, dal canto suo, continua a rispondere alle accuse con dati e trasparenza, mettendo in evidenza come il suo operato sia guidato dalla volontà di migliorare la salute pubblica. Tuttavia, la diffusione di false informazioni rimane una sfida globale che richiede maggiore consapevolezza e attenzione da parte di tutti.

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