Bottone, sai a quando risale la sua invenzione?

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Ci sono tante cose con cui quotidianamente abbiamo a che fare, e tante le diamo talmente per scontate che è come se esistessero dall’origine dei tempi, quasi come gli alberi o i sassi.

Se infatti sappiamo che c’era un tempo in cui smartphone o televisione non esistevano, non facciamo lo stesso con altri oggetti: che ne dite dei bottoni, ad esempio?

Sì, proprio loro: quegli oggettini piccoli e tondi, “insignificanti” direbbe qualcuno ma così utili per tutti i tipi di vestiti che indossiamo, dalla biancheria fino ai guanti e ai cappotti.

Ma esattamente a quando risale la loro origine?

In realtà i primi bottoni rudimentali sono presenti sin dalla preistoria, rinvenuti ad esempio negli scavi archeologici nella valle dell’Indo (circa 2800-2600 a.C.) dell’età del bronzo in Cina (circa 2000-1500 a.C.).

Ma è solo durante il medioevo che arrivarono e si diffusero in tutta Europa, diventando un elemento essenziale anche della moda dell’epoca.

All’epoca, infatti, grazie all’uso dei bottoni le maniche divengono staccabili, sia per ragioni pratiche in quanto sono le prime parti del vestiario a sporcarsi, sia per ragioni di moda così da poterle cambiare spesso.

Gradualmente, poi, furono sempre più usati per chiudere corsetti ed abiti, e quindi fabbricati anche in materiali molto preziosi come ambra, cristallo, oro e argento.
In un certo periodo storico diventarono così importanti e preziosi che in molti luoghi un set di bottoni in filigrana faceva sempre parte del corredo o della dote delle spose.

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