A Milano, tra l’eleganza del Quadrilatero del Silenzio e l’architettura Liberty di via Serbelloni, si nasconde un dettaglio che non sfugge all’occhio (e all’orecchio) dei passanti: un’enorme scultura bronzea a forma di padiglione auricolare incastonata nella facciata di un palazzo. Stiamo parlando della celebre Ca’ de l’Oreggia, ovvero la “Casa dell’Orecchio” in dialetto meneghino, un soprannome dato dai milanesi al Palazzo Sola-Busca.

Funzione Storica: Il Primo “Citofono” di Lusso
Il significato più immediato e pratico dell’orecchio risiede nella sua funzione originale: era uno dei primi citofoni di Milano. L’opera, realizzata in bronzo intorno al 1930 (alcune fonti attribuiscono la paternità ad Adolfo Wildt, altre al suo allievo Carlo Andreani), non era puramente ornamentale. All’epoca, le persone che desideravano parlare con il portinaio o con gli abitanti del lussuoso palazzo si avvicinavano e parlavano direttamente nell’orecchio. Grazie a un ingegnoso canale acustico interno, la voce veniva trasmessa all’interno dell’edificio. Sebbene oggi sia fuori uso, questa installazione resta un affascinante esempio di come l’arte e la tecnologia si siano incontrate nell’architettura Liberty meneghina.
Simbolismo e Ironia: La Casa che Ascolta
Al di là della sua funzione, l’orecchio ha un forte significato simbolico e ironico.
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- L’Ascolto della Città: Il motto popolare “le pareti hanno le orecchie” sembra aver trovato una materializzazione a Milano. La Ca’ de l’Oreggia è vista come il palazzo che ascolta i segreti e i rumori della città, un elemento di stupore in una zona altrimenti discreta.
- Ironia e Dissuasione: Alcuni studiosi ipotizzano un significato ironico o, addirittura, un monito. Negli anni ’30, in un’epoca storica segnata dalla diffidenza, il famoso monito era “Taci, il nemico ti ascolta!“. L’orecchio, in questo contesto, potrebbe essere stato un invito, per quanto spiritoso, a misurare le parole e a non far trapelare informazioni sensibili all’esterno.
Miti e Leggende Metropolitane: L’Orecchio dei Desideri
Come ogni luogo iconico, anche la Ca’ de l’Oreggia è avvolta da una leggenda affascinante, che le conferisce un’aura magica. Si narra, infatti, che chi si avvicina e sussurra un desiderio nel grande padiglione auricolare abbia la possibilità di vederlo realizzato. Questa tradizione trasforma l’antica scultura-citofono in una sorta di Bocca della Verità milanese, ma con un tocco più intimo ed elegante. Milano, notoriamente discreta, non richiede plateali lanci di monetine in una fontana, ma un semplice e segreto bisbiglio nell’orecchio di bronzo.
Per esempio, il famoso cantautore Eugenio Finardi ha reso omaggio a questo dettaglio unico, scegliendo la scultura come immagine di copertina per il suo album Acustica del 1993, cementando il legame tra l’orecchio e la cultura popolare milanese.
FAQ sulla Ca’ de l’Oreggia
1. Dove si trova esattamente la Ca’ de l’Oreggia e in che stile è costruita? Il Palazzo Sola-Busca, noto come Ca’ de l’Oreggia, si trova in via Serbelloni 10, a Milano, all’interno del cosiddetto Quadrilatero del Silenzio. L’edificio è un bellissimo esempio di architettura Liberty della seconda metà degli anni Venti, progettato dall’architetto Aldo Andreani. È un punto di riferimento per chi ama i dettagli storici insoliti.
2. Chi ha realizzato la scultura dell’orecchio e di che materiale è fatta? La scultura è un imponente esemplare di grande realismo, realizzata in bronzo (in alcune descrizioni si parla di marmo in riferimento ai materiali del palazzo). L’attribuzione è dibattuta: le fonti storiche la riconducono principalmente ad Adolfo Wildt, un noto artista del tempo con la predilezione per le sculture auricolari (chiamato anche “oregiàt”), oppure al suo allievo Carlo Andreani.
3. L’orecchio funziona ancora come citofono? No, l’orecchio in bronzo non assolve più alla sua funzione primaria di citofono. Originariamente, negli anni ’30, permetteva di trasmettere la voce attraverso un condotto interno per chiamare gli inquilini del palazzo. Nonostante non sia più in funzione, la sua presenza continua ad attrarre visitatori e a ispirare la leggenda del desiderio sussurrato.
4. Qual è l’appellativo esatto con cui i milanesi chiamano questo palazzo? I milanesi hanno coniato l’ironico e affettuoso appellativo di “Ca’ de l’Oreggia” (o “Ca’ dell’Oreggia”), che in dialetto significa semplicemente “la casa con l’orecchio”. Questo nome è diventato molto più celebre del nome ufficiale del palazzo, il Palazzo Sola-Busca, dimostrando il forte impatto visivo e culturale della singolare scultura.
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