Accanto a una delle basiliche più importanti di Milano, quella di Sant’Ambrogio, si erge solitaria una colonna di epoca romana che nasconde una delle leggende più affascinanti della città. Non è un semplice reperto archeologico, ma la testimone di un epico scontro: è la Colonna del Diavolo, un luogo dove storia, fede e folklore si intrecciano indissolubilmente.

La tradizione popolare narra che, in un tempo lontano, il Diavolo in persona si presentò a Sant’Ambrogio, allora vescovo di Milano, per tentarlo e convincerlo a rinnegare la sua fede. Il santo, patrono della città, resistette a ogni lusinga del maligno, il quale, in un impeto di rabbia, cercò di incornarlo. Ambrogio, con un abile scatto, schivò l’attacco e il Diavolo finì per conficcare con violenza le sue corna nel marmo della colonna.
I due fori, ancora oggi ben visibili sul fusto, sarebbero la prova tangibile di questo scontro celeste. La leggenda vuole che il demonio rimase intrappolato per un’intera giornata, prima di riuscire a liberarsi e a sprofondare negli inferi, lasciando dietro di sé un forte odore di zolfo. Si dice che appoggiando l’orecchio ai fori si possano ancora sentire i suoni e i lamenti provenienti dal fiume Stige, uno dei fiumi dell’inferno.
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Da Colonna Imperiale a Simbolo Diabolico
Al di là del racconto popolare, la colonna ha una storia documentata che ne accresce il fascino. Si tratta di una colonna in marmo cipollino con capitello corinzio, originariamente parte del palazzo imperiale romano di Mediolanum, costruito alla fine del III secolo dall’imperatore Massimiano. La sua funzione, prima di legarsi al Diavolo, era ben più istituzionale.
Come riporta il cronista del XIV secolo Galvano Fiamma nelle sue Chronichae, questa colonna era nota come “Colonna Imperiale”. Gli imperatori del Sacro Romano Impero, in occasione della loro incoronazione a Re d’Italia, dovevano abbracciare questa colonna come simbolo della rettitudine e della giustizia che avrebbero dovuto incarnare durante il loro regno. Un rito solenne che la legava al potere terreno, prima che la leggenda la consacrasse a quello ultraterreno.
Un Luogo Carico di Suggestioni e Riti Popolari
Con il passare dei secoli, la leggenda della Colonna del Diavolo a Milano ha soppiantato la sua memoria storica, alimentando nuove credenze popolari. Oltre alla sinistra fama legata ai suoni infernali e all’odore sulfureo, si è diffusa la convinzione che i due fori abbiano poteri soprannaturali. Un tempo, si credeva che le donne che desideravano avere un figlio dovessero strofinarsi contro la colonna per ottenere la fertilità.
Oggi, una tradizione più recente e scaramantica invita milanesi e turisti a compiere un gesto ben preciso: infilare le dita nei due fori della colonna si dice porti fortuna. Un piccolo rito che mantiene vivo il legame della città con questo monumento, trasformando un’antica leggenda in un’esperienza quasi tangibile per chiunque visiti la Piazza Sant’Ambrogio.
La Colonna del Diavolo rimane così uno dei simboli più curiosi e misteriosi di Milano, un punto di contatto tra il visibile e l’invisibile, dove la fede di un santo ha lasciato un’impronta più profonda delle corna del demonio.
FAQ: La Colonna del Diavolo a Milano
Qual è la leggenda principale legata alla Colonna del Diavolo? La leggenda narra di uno scontro tra Sant’Ambrogio e il Diavolo. Quest’ultimo, nel tentativo di trafiggere il santo con le corna, finì per conficcarle nella colonna, creando i due fori visibili ancora oggi. Si dice che da lì si possano sentire i suoni dell’inferno.
Dove si trova esattamente la Colonna del Diavolo? La colonna si trova in Piazza Sant’Ambrogio a Milano, sul lato sinistro guardando la facciata della celebre Basilica di Sant’Ambrogio. È un monumento isolato, facilmente riconoscibile per i due caratteristici fori presenti sul fusto in marmo.
Qual era la funzione originale di questa colonna? Prima di essere associata alla leggenda, la colonna era conosciuta come “Colonna Imperiale”. Secondo fonti storiche, come quelle di Galvano Fiamma, gli imperatori del Sacro Romano Impero la abbracciavano durante la cerimonia di incoronazione come simbolo di giustizia e rettitudine.
Perché si dice che porti fortuna infilare le dita nei fori? Questa è una tradizione popolare più recente. Si è diffusa la credenza scaramantica che compiere questo gesto possa attirare la buona sorte. È un modo per interagire direttamente con la storia e la leggenda del monumento, un piccolo rito per turisti e cittadini.
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