Quest’anno il Capodanno in Italia sarà colorato da meno suoni d’artificio e contrassegnato da meno rumori di botti e petardi, ma è veramente così terribile se si pensa ai bilanci di morti e feriti degli scorsi anni e ai danni che quest’anno invece si possono evitare?
Da Trento a Messina, da Torino a Reggio Calabria sono infatti tante le città italiane che per tutelate la salute di uomini e “amici” a quattro zampe dispongono divieti e restrizioni.
Senza contare che vietare i botti vuol dire anche tentare di contenere i livelli di inquinamento e prevenire gli incendi. Per chi trasgredisce – anche se non sembra facile individuare i “colpevoli” – sono previste delle multe fino a 600 euro.
I divieti più stringenti sono a Bologna, Siena e Tortona (Alessandria). A Bologna sono vietati i botti fino al 7 gennaio e anche la vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro e lattine nelle aree pubbliche dei festeggiamenti. A Siena è vietato far esplodere botti e petardi e anche prodotti “con effetto luminoso, tipo candela magica”, insomma le tradizionali stelline dei bambini. A Tortona sono vietati “festeggiamenti molesti e potenzialmente pericolosi anche in considerazione della recente congiuntura internazionale”.
Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Reggio Emilia: niente ordinanza, impossibile vigilare. Al contrario, alcuni sindaci hanno deciso di “non” vietare i botti, come a Palermo, Roma, Napoli, Reggio Emilia e a Firenze, facendo affidamento sul buonsenso dei cittadini e sul loro senso civico.