Celiachia, ulteriore incremento per le diagnosi

VEB

La celiachia non è una patologia che colpisce poche persone, se fino a qualche anno fa non si conosceva neanche la parola e sembrava qualcosa di assolutamente singolare, oggi invece se ne parla molto di più così come sono in aumento le diagnosi, lo confermano le ultime statistiche, anche per questo vediamo il proliferare di appositi esercizi commerciali, per fortuna, dedicati proprio a chi è affetto da celiachia per i tanti che sconsideratamente scelgono di escludere il glutine dalla propria vita anche non avendone bisogno, ma in pochi conoscono a fondo la celiachia.

La Malattia Celiaca (o Celiachia) è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.

In senso stretto la celiachia non è una malattia, ma una semplice condizione che per manifestarsi necessita della contemporanea presenza di una predisposizione genetica e di un consumo di alimenti contenenti glutine: in Italia è riconosciuta come malattia sociale, in quanto va ad intaccare la famiglia, le strutture sanitarie, la scuola e il mondo del lavoro. Non è un caso che la patologia sia stata annoverata nel programma statistico nazionale, per scoprirne le cause e gli effetti.

La Celiachia è caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo, che va dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento, a sintomi extraintestinali, alla associazione con altre malattie autoimmuni.

A differenza delle allergie al grano, la Celiachia e la Dermatite Erpetiforme non sono indotte dal contatto epidermico con il glutine, ma esclusivamente dalla sua ingestione.

La Celiachia non trattata può portare a complicanze anche drammatiche, come il linfoma intestinale. Purtroppo una diagnosi tardiva determina il progressivo deterioramento dei villi intestinali aggravando ulteriormente la patologia e predisponendo il soggetto a malattie di altra natura. Il fenomeno è particolarmente grave nei bambini, che necessitano di abbondanti sostanze nutritive per i processi di sviluppo e di crescita.

Celiachia incremento di nuove diagnosi in Italia

Per combattere la malattia celiaca l’unica terapia attualmente valida è quella dietetica. Il celiaco è quindi costretto ad eliminare dalla propria tavola tutti quegli alimenti che contengono anche solo piccole quantità di glutine (pasta, dolci, pane, birra, biscotti ecc.).

Non a caso la celiachia colpisce prevalentemente i soggetti di razza caucasica in cui il consumo di cereali contenenti glutine è superiore rispetto ad altre popolazioni come quelle africane od asiatiche.

Negli ultimi anni sta crescendo il numero degli italiani affetti dalla celiachia. Ma a preoccupare è anche l’enorme “sommerso” della malattia, tanto che si stima che siano 408.000 i celiaci non ancora diagnosticati nel nostro Paese, come emerge dalla Relazione 2016 del ministero della Salute al Parlamento sulla celiachia.

Nello specifico, nel 2016 il numero totale delle nuove diagnosi è stato di 15.569, oltre 5.000 diagnosi in più rispetto all’anno precedente, e risultano diagnosticati in Italia 198.427 celiaci (di cui 2/3 sono donne). Molti, però, sono gli italiani che non sanno di essere malati: si stima che siano 407.467.

In Italia il Ministero della Salute con le sue attività istituzionali è fortemente impegnato in tema di celiachia attraverso un costante e laborioso lavoro di collaborazione con le Regioni e le Provincie Autonome. In particolare quest’anno sono stati realizzati diversi interventi mirati a garantire il celiaco durante il percorso diagnostico, condividendo con le Regioni i requisiti tecnici, professionali ed organizzativi minimi per l’individuazione dei presidi sanitari deputati sul territorio alla diagnosi di celiachia. Questa iniziativa è stata affiancata da un laborioso e articolato lavoro tecnico-legislativo di adeguamento normativo ai fini della tutela della vulnerabilità dei celiaci anche sul piano alimentare”, ha scritto la ministra della Salute Beatrice Lorenzin nella prefazione della relazione annuale.

Le Regioni in cui si sono registrate maggiori nuove diagnosi sono la Lombardia con +5.499 diagnosi, seguita dal Lazio con +1.548 diagnosi e dall’Emilia Romagna con +1.217.

Ad un anno dall’entrata in vigore del nuovo protocollo diagnostico, confrontando i dati nel triennio 2014-2016, si sottolinea nel documento, “emerge un incremento delle diagnosi più spinto, forse favorito dalla maggiore sensibilizzazione dei cittadini ma anche dai nuovi indirizzi scientifici”.

La celiachia comunque “è ancora una malattia in gran parte sommersa e da scoprire e la sfida maggiore per il 2018 è proprio garantire l’applicazione del nuovo protocollo per la diagnosi su tutto il territorio nazionale, considerando che si stima che siano oltre 400mila gli italiani celiaci non ancora diagnosticati”.

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