Cellule staminali si considerano quelle dei polmoni

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Le staminali, ovvero le cellule staminali, hanno la capacità di trasformarsi in altri tipi di cellule del nostro corpo, tale processo viene definito come “differenziamento cellulare”, sono studiate da diverso tempo e scientificamente vengono portate avanti soluzioni per l’utilizzo contro le malattie, fino ad ora le cellule staminali erano state prelevate da diversi organi e tessuti del nostro corpo, come ad esempio lo stesso sangue, i tessuti adiposi ecc. Gli studi recenti stanno puntando principalmente sui polmoni e i denti, ma riassumiamo la situazione.

Le cellule staminali sono cellule che hanno il potenziale di svilupparsi in molti dei tipi cellulari del corpo sia durante i primi mesi di vita dell’individuo sia durante la crescita. In aggiunta, durante tutta la vita dell’essere umano o animale, all’interno di molti tessuti fungono da sistema riparatore interno, con la capacità di replicarsi illimitatamente per rimpiazzare altre cellule danneggiate o morte.

Quando una cellula staminale si divide, ciascuna nuova cellula originata da essa ha il potenziale sia di rimanere una cellula staminale progenitrice, sia di specializzarsi in qualsiasi altro tipo di cellula con una funzione specifica, come ad esempio una cellula muscolare, del sangue o del sistema nervoso.

Le Cellule Staminali sono quindi cellule “madri”, di cui però non è ancora definita perfettamente la funzione all’interno dell’organismo. Proprio per questo sono oggetto di studio da parte dei ricercatori, anche per curare determinate malattie, sfruttando la loro duttilità.

Proprio recentemente, grazie all’ennesima ricerca italiana, è stato scoperto come, per mezzo delle cellule staminali presenti nei denti sarebbe possibile ricostruire l’intera struttura della bocca. Il tutto attraverso una tecnica ricostruttiva di microchirurgia non invasiva.

Lo studio pilota, di piccole dimensioni, è stato eseguito su 11 pazienti dal team del professor Mario Aimetti, già Presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, presso il Reparto di Parodontologia del CIR Dental School dell’Università di Torino.

I ricercatori hanno dimostrato come le cellule staminali dei denti possono essere impiegate per ricostruire i tessuti danneggiati dalla parodontite, una patologia – nota anche col nome di piorrea – che può portare persino alla loro distruzione, determinando la perdita dei denti.

Cellule staminali, progressi con quelle dei denti e dei polmoni

Il parodonto, composto dall’osso alveolare, dalla gengiva, dal cemento della radice e dal legamento parodontale, è infatti l’insieme delle strutture che stabilizza e blocca i denti nella bocca, che non sono impiantati nell’osso, ma ‘sospesi’ in una sorta di rete fatta di robustissime fibre.

Ottenibili dai denti estratti, queste cellule possono essere fatte crescere in apposite impalcature di collagene riassorbenti, che una volta impiantate nella bocca dei pazienti permettono la ricostituzione dei tessuti danneggiati dalla parodontite.

Gli impianti hanno dimostrato un ampio ed efficace ripristino del tessuto: il guadagno medio del cosiddetto attacco clinico è stato in media di 5 millimetri, accompagnato da un’accresciuta stabilità gengivale. La completa occlusione dei siti trattati, suffragata da radiografie, è stata del 63,5 percento.

Naturalmente, per quanto incoraggiante, è stato comunque uno studio preliminare con un campione molto ristretto di pazienti, e i ricercatori sono al lavoro su una ulteriore sperimentazione clinica con un numero maggiore di partecipanti.

Ma le cellule staminali sono una speranza anche per i fumatori, le persone con asma e per tutti coloro che sono affetti da malattie polmonari croniche.

A quanto pare, infatti, i polmoni contengono una scorta di staminali capaci di rigenerarli: questo è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania e dell’ospedale pediatrico di Philadelphia, coordinati dal dottor Edward E. Morrisey. Ricerca pubblicata sulla rivista Nature.

Gli scienziati hanno rinvenuto le cellule staminali negli alveoli, le quali, aiuteranno a riparare i danni provocati da gravi malattie respiratorie. Cellule staminali riscontrate sia nei topi che negli esseri umani, di cui sono stati studiati tessuti di individui sottoposti a trapianto di polmone. In seguito sono state isolate e fatte crescere in laboratorio, dimostrando la loro capacità rigenerativa di danni provocati da infezioni polmonari.

Per gli autori dello studio, questa scoperta rappresenta il futuro della “medicina rigenerativa”, che utilizza la versatilità delle staminali, autentiche cellule jolly da usare come alternativa valida per la loro capacità di trasformarsi in diversi tipi di tessuti.

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