Cervello, realizzato in laboratorio il primo organoide completo in miniatura

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Come moltissimi esseri viventi, noi essere umani possediamo un cervello, ma, rispetto a tutti gli altri animali, il nostro ci permette una maggiore capacità di analisi e siamo quindi in grado di risolvere problemi molto complessi.

La capacità unica del cervello umano di utilizzare il linguaggio ha reso possibile anche lo sviluppo della scrittura. Noi possiamo tramandare le nostre opere alle generazioni successive, come nessun altro animale può fare.

Senza contare che quello che maggiormente contraddistingue il nostro cervello è la presenza dell’autocoscienza, vale a dire la coscienza di sè. Sappiamo di esistere.

Il cervello è la struttura che ci consente di “vedere e percepire” il mondo intorno a noi, ci consente di pensare e di parlare.

Il cervello umano è quindi una macchina assai sofisticata ed enormemente complessa: si stima, infatti, che sia composto da 100 miliardi di neuroni.

Le cellule nervose interagiscono fra loro formando strutture che possono avere due dimensioni come i piani, oppure tre come i cubi, oppure ancora strutture a cinque, sei e perfino 11 dimensioni.

E secondo una recente ricerca, la capacità di memoria del cervello può essere fino a 10 volte maggiore di quanto si pensasse: a quanto pare, le sinapsi cerebrali possono cambiare le loro dimensioni, aumentando la capacità della memoria.

In sostanza, ci possono essere fino a 26 categorie di dimensioni delle sinapsi, molte più di quanto si stimasse in precedenza: questa complessità supplementare delle dimensioni sinaptiche si tradurrebbe in una spinta enorme nel potenziale capacità di memoria del cervello.

Ed inoltre,  più vanno avanti le ricerche e più gli scienziati si convincono che c’è sempre molto da scoprire sulle sue funzioni. Fondamentale però è conoscere a fondo la sua struttura per capirne le reazioni.

Ecco perché è così importante che per la prima volta è stato riprodotto in laboratorio il primo mini cervello umano completo: è un organoide, ossia un organo in miniatura, e contiene tutti i tipi di cellule che appartengono alla sua parte più evoluta, la corteccia.

Pubblicato sulla rivista Nature Methods, il risultato si deve al gruppo dell’americana Case Western Reserve University, coordinato da Paul Tesar.

Un risultato incredibile perché ora la ricerca ha così a disposizione un laboratorio naturale per studiare il comportamento del più complesso degli organi, capire l’origine di molte malattie neurologiche e sperimentare farmaci.

Da anni ormai la tecnologia degli organoidi ha permesso di fare passi da gigante in medicina e farmacologia ma finora, per quanto riguarda il cervello, gli organoidi ottenuti finora non erano completi, soprattutto non contenevano tutte le cellule della corteccia e in particolare gli oligodendrociti, che sono fondamentali per un cervello sano, perché producono la mielina, sostanza essenziale perché le cellule nervose possano comunicare efficacemente.

Il team della Case Western Reserve University ha individuato invece la formula giusta per ottenere tutti i tipi di cellule della corteccia a partire da staminali pluripotenti indotte, cioè riprogrammate e fatte tornare bambine da cellule adulte del paziente.

Una funzione di rilievo è anche quella affidata ai diversi tipi di proteine usate per indurre le staminali a trasformarsi nei principali tipi di cellule presenti nella corteccia cerebrale: i neuroni, gli astrociti e gli oligodendrociti.

Grazie a questa straordinaria riproduzione, verranno da ora in poi facilitate sia le ricerche dell’origine di molte malattie neurologiche che la sperimentazione farmacologica.

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