La meravigliosa e complessa lingua italiana è ricca di figure retoriche, detti, modi di dire che l’arricchiscono di potenzialmente infinite sfumature di significato, alcuni non sempre prontamente comprensibili.
Esistono, tra le altre cose, decine di proverbi dall’origine più differente: molti sono nati dalla tradizione contadina e popolari, altri invece hanno addirittura origine biblica.
Voi, ad esempio, conoscete il significato di “chi di spada ferisce di spada perisce”?
Questa è una traduzione della locuzione latina “Qui gladio ferit gladio perit” ed è una riformulazione retorica di quella pronunciata da Gesù quando nell’orto del Getsemani viene catturato dai soldati inviati dai principi dei sacerdoti.
Come si racconta nel vangelo di Matteo, uno dei seguaci di Gesù sguainò la spada per difendere il maestro e amputò un orecchio a un servo del sommo sacerdote Caifa. Gesù però gli disse: “Riponi la tua spada nel fodero, ché tutti coloro che avranno messo mano alla spada di spada periranno”.
Il significato è abbastanza intuitivo: chi commette una cattiva azione o un’ingiustizia deve essere pronto a ricevere una punizione equivalente, essere colpito da quella stessa sofferenza che ha provocato.