Durante gli anni ’70, in piena Guerra Fredda, le agenzie di intelligence statunitensi non lasciavano nulla al caso, nemmeno il paranormale. Tra queste operazioni riservate, spicca il Progetto Stargate, condotto dalla CIA, che coinvolse sensitivi e presunti “veggenti” in attività di spionaggio psichico. Una figura emblematica di questo programma fu Ingo Swann, artista e parapsicologo americano, noto per aver perfezionato la tecnica della visione a distanza.
Nel 1975, Swann fu protagonista di un’esperienza unica, raccontata nel suo libro “Penetration: The Question of Extraterrestrial and Human Telepathy”. In una missione classificata, fu incaricato da un misterioso agente, “Mr. Axelrod”, di proiettare la propria coscienza verso il lato nascosto della Luna. Quello che vide – o credette di vedere – è ancora oggi oggetto di discussione.
Cosa vide Swann sul lato nascosto della Luna?
Secondo il suo racconto, la Luna non era affatto un deserto inanimato. Swann descrisse:
- Strutture artificiali imponenti, tra cui torri, cupole e ponti dalle forme insolite.
- Macchinari non identificabili, in attività apparentemente minerarie.
- Luci colorate che illuminavano zone buie della superficie lunare.
- Esseri alieni umanoidi, tutti maschi e privi di indumenti, impegnati in lavori sistematici all’interno dei crateri.
La parte più inquietante dell’esperienza arrivò quando due di questi esseri – stando alla narrazione di Swann – “si accorsero della sua presenza psichica”, suggerendo che potessero avere anch’essi capacità extrasensoriali. Un episodio che, secondo lui, confermerebbe l’esistenza di un’intelligenza extraterrestre non solo avanzata tecnologicamente, ma anche sensibile a percezioni telepatiche.
Realtà o suggestione?
Nonostante il fascino del racconto, non esistono prove scientifiche che confermino le affermazioni di Swann. Le missioni Apollo, i satelliti della NASA e le immagini trasmesse dalle recenti sonde cinesi e indiane, non hanno mai individuato alcuna struttura artificiale sul lato nascosto della Luna.
Come spiegato dal SETI Institute, organizzazione internazionale per la ricerca di intelligenze extraterrestri, “la visione a distanza non è mai stata validata in modo rigoroso da prove ripetibili” (fonte).
Anche secondo lo Skeptical Inquirer, una rivista dedicata al debunking di pseudoscienze, “le affermazioni legate al Progetto Stargate non sono mai sfociate in successi verificabili” (fonte).
Un mistero che resiste al tempo
Ingo Swann è morto nel 2013, lasciando dietro di sé uno dei racconti più singolari della storia dei programmi militari americani. Se il suo viaggio psichico sulla Luna sia stato un’esperienza autentica, una visione simbolica o una suggestione alimentata dal contesto culturale dell’epoca, resta un enigma.
Quel che è certo, è che il mistero continua a stimolare la fantasia di appassionati di UFO, complottisti e persino studiosi di comunicazione non convenzionale.
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