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Come il cervello crea i sogni e perché li ricordiamo o dimentichiamo

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I sogni sono uno degli aspetti più affascinanti e misteriosi della nostra mente. Tutti sogniamo, ma spesso ci svegliamo senza ricordare nulla, mentre altre volte i sogni ci sembrano così vividi da sembrare reali. Ma come fa il nostro cervello a creare i sogni? E perché alcuni li ricordiamo mentre altri svaniscono nel nulla?

Come il cervello crea i sogni e perché li ricordiamo o dimentichiamo

Come il cervello crea i sogni

Il processo onirico è strettamente legato al ciclo del sonno, in particolare alla fase REM (Rapid Eye Movement), ma non solo. Ecco le principali fasi coinvolte:

1. Le fasi del sonno e il ruolo della fase REM

Il sonno si divide in diverse fasi, che si ripetono ciclicamente durante la notte:

  • Fase 1 e 2 (Sonno leggero): il corpo si rilassa, la frequenza cardiaca e respiratoria rallentano.
  • Fase 3 e 4 (Sonno profondo): il corpo si rigenera e si consolidano i ricordi.
  • Fase REM: qui avvengono la maggior parte dei sogni vividi.

Durante la fase REM, il cervello diventa altamente attivo, quasi quanto quando siamo svegli. La corteccia cerebrale, in particolare la regione frontale e temporale, si attiva intensamente, mentre altre aree, come il lobo prefrontale (responsabile della logica e della razionalità), si disattivano parzialmente. Questo spiega perché nei sogni spesso vediamo situazioni surreali o prive di senso logico.

2. Il ruolo del sistema limbico

Il sistema limbico, che regola le emozioni, è fortemente coinvolto nei sogni. L’amigdala, una struttura cerebrale legata alla paura e alle emozioni forti, è particolarmente attiva durante il sonno REM. Questo spiega perché molti sogni abbiano un forte carico emotivo e perché gli incubi siano così intensi.

3. Neurotrasmettitori e sogni

Durante il sonno REM, i livelli di alcuni neurotrasmettitori cambiano:

  • Acetilcolina: è elevata e favorisce l’attività cerebrale.
  • Serotonina e noradrenalina: si riducono, il che spiega perché nei sogni spesso manchi il controllo logico e la coerenza.

Questo equilibrio chimico contribuisce alla creazione di scenari onirici vividi e imprevedibili.

Perché alcuni sogni li ricordiamo e altri no?

La capacità di ricordare i sogni dipende da vari fattori biologici e psicologici.

1. Il ruolo dell’ippocampo

L’ippocampo è una struttura cerebrale fondamentale per la memoria. Durante il sonno REM, l’ippocampo funziona in modo ridotto, il che rende difficile il consolidamento dei ricordi onirici. Questo è il motivo principale per cui molti sogni svaniscono appena ci svegliamo.

2. Il risveglio nella fase REM

Se ci svegliamo durante o subito dopo un sogno, è più probabile ricordarlo. Al contrario, se ci svegliamo dopo essere passati in una fase di sonno profondo, il sogno è più difficile da recuperare.

3. Attività della corteccia prefrontale

La corteccia prefrontale, che è coinvolta nel pensiero razionale e nella memoria a lungo termine, è meno attiva durante il sonno REM. Questo spiega perché spesso i sogni siano dimenticati e perché, quando li ricordiamo, tendano a essere frammentari o confusi.

4. Coinvolgimento emotivo

I sogni con un forte impatto emotivo tendono a essere ricordati più facilmente. Questo è dovuto al coinvolgimento dell’amigdala, che può “marcare” certi sogni come più rilevanti per la memoria.

5. Fattori esterni e abitudini personali

  • Livello di stress e ansia: una mente più agitata può generare sogni più intensi, ma al contempo disturbare il sonno e ridurre la capacità di ricordarli.
  • Routine del sonno: dormire in modo irregolare o con interruzioni può influenzare la memoria onirica.
  • Diario dei sogni: tenere un diario e scrivere i sogni appena svegli può migliorare la capacità di ricordarli.

Perché sogniamo? Le principali teorie

Nonostante decenni di ricerca, il vero scopo dei sogni rimane un mistero. Ecco alcune delle principali teorie:

1. Teoria della rielaborazione della memoria

I sogni potrebbero servire a elaborare le informazioni acquisite durante la giornata, aiutando a consolidare i ricordi e a organizzare le esperienze nel nostro cervello.

2. Ipotesi della simulazione delle minacce

Secondo questa teoria evolutiva, i sogni, soprattutto gli incubi, potrebbero essere un meccanismo per prepararci a situazioni di pericolo nel mondo reale.

3. Teoria psicoanalitica di Freud

Freud sosteneva che i sogni fossero l’espressione dei nostri desideri inconsci e delle pulsioni represse. Anche se questa teoria non è più dominante nella ricerca moderna, molti studiosi riconoscono che i sogni abbiano una componente legata ai nostri pensieri più profondi.

4. Teoria della pulizia neurale

Alcuni scienziati suggeriscono che il cervello utilizzi i sogni per eliminare informazioni non necessarie e “ripulire” le connessioni sinaptiche.

Conclusioni

Il cervello crea i sogni attraverso un complesso intreccio di attività neurale, neurotrasmettitori ed emozioni. La loro funzione esatta è ancora oggetto di dibattito, ma le teorie più accreditate suggeriscono che possano avere un ruolo nella memoria, nella regolazione emotiva e nella preparazione a situazioni future.

Il motivo per cui ricordiamo o dimentichiamo i sogni dipende da fattori biologici, come l’attività dell’ippocampo e della corteccia prefrontale, e da fattori psicologici, come il coinvolgimento emotivo e le abitudini di sonno.

Se vuoi ricordare più sogni, prova a svegliarti durante la fase REM, tenere un diario dei sogni e ridurre lo stress prima di dormire. Il mondo dei sogni rimane un territorio affascinante e misterioso, ancora tutto da esplorare.

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