Le scoperte fatte dal telescopio spaziale russo-tedesco “Spektr-RG” confermano il modello dell’origine dell’Universo a seguito del Big Bang. La dichiarazione corrispondente è stata fatta dal segretario scientifico dell’Istituto di ricerca spaziale Andrei Sadovsky.
La teoria del Big Bang afferma che l’universo è nato da una singolarità, un punto con densità infinita e dimensioni minime. In altre parole, una volta che tutta la sostanza dell’Universo era compressa in “un atomo”, che pesava infinitamente.
Attualmente, questo modello dell’origine dell’Universo è considerato il più diffuso.
Vale la pena notare che la conferma più significativa della teoria del Big Bang è la radiazione relitta dell’Universo. Questi sono “echi termici”, appunto, dell’esplosione, la radiazione che è rimasta dopo di essa. La sua temperatura è di poco più di due gradi Kelvin.
L’osservatorio Spektr-RG è stato lanciato nello spazio nel luglio 2019. In quattro anni, dovrà realizzare una mappa dell’universo, fotografando l’intero cielo nella gamma dei raggi X.
In precedenza è stato riferito che grazie all’osservazione nel “Very Large Telescope“, installato in Cile, gli astronomi sono stati in grado di rilevare milioni e persino miliardi di galassie nane che sono nate nella rete cosmica.
Sorprendentemente, gli scienziati sono riusciti a considerare solo alcuni cosiddetti fili di questa rete: il numero reale di galassie nate in essa non è possibile calcolare.