Contraccezione giovani italiane più ignoranti delle proprie mamme

VEB

Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di parlare di aborti volontari, ed i numeri erano confortanti: nel corso del 2017 si è avuto modo di assistere a una progressiva diminuzione dei casi, soprattutto tra le più giovani, merito anche della maggiore attenzione ai rischi dei rapporti non protetti e quindi alla contraccezione.

Nello specifico, il calo degli aborti in Italia segue la tendenza degli ultimi tre anni, anche se nel 2016 sarebbe stato di entità minore rispetto al 2014 e, soprattutto, al 2015. Il numero di aborti eseguiti riferito dalle Regioni è stato di 84926, in calo del 3.1% rispetto al 2015, anno in cui fu registrato un -9.3%. Rispetto al 1982, anno in cui fu registrato il valore più alto in Italia con 234801 aborti, il dato si sarebbe dimezzato.

La bassa percentuale tra le giovani italiane sia di gravidanze che di interruzioni volontarie rispetto ai Paesi Nord Europei viene però spiegata anche con la maggiore permanenza in famiglia che ha delle conseguenze sulla gestione dell’attività sessuale, non solo in età adolescenziale. La frequenza dei rapporti sessuali e del numero di partner risulta così inferiore rispetto ai coetanei di altri Paesi europei.

In tema di contraccezione, sembra che le giovani e giovanissime non ne sappiano abbastanza: nello specifico le cosiddette Millenials ne sanno addirittura meno delle loro mamme, le quali a loro discolpa possono menzionare pregiudizi e una minore facilità di accesso alle conoscenze.

Una ricerca internazionale portata avanti da Bayer in 9 Paesi ha voluto fare un bilancio relativo all’approccio a sessualità e contraccezione. Ciò che è emerso non è affatto confortante: le ragazze di età compresa tra i 21 e i 29 anni – le Millenials, appunto – affrontano la prevenzione sessuale in modo molto simile alle loro mamme, ovvero le donne che oggi hanno circa 50-65 anni e che vengono chiamate le Baby boomer. Se quest’ultime allora affermavano tranquillamente di non possedere le informazioni necessarie per intraprendere una scelta consapevole, oggi le giovanissime ne sanno addirittura di meno.

Contraccezione giovani italiane più ignoranti delle proprie mamme

Contraccezione giovani italiane piu ignoranti delle proprie mamme

Nello specifico, il 70 per cento delle ragazze non conosce i contraccettivi ad azione prolungata come i Lac (sistemi intrauterini ormonali, spirali al rame, impianti sottocutanei) mentre il 50 per cento delle Baby boomer ha dimostrato di conoscere almeno la spirale.

Allarmanti poi i numeri: il 57 per cento degli intervistati ha ammesso di aver avuto rapporti non protetti, oltre il 40 ha dichiarato che la ragione era semplicemente “l’assenza di un metodo di contraccezione disponibile sul momento”.

Il coito interrotto è considerato il terzo metodo contraccettivo più popolare, subito dopo preservativo e pillola. Un ulteriore dato allarmante, fornito dal ministero della Salute, è il rapido aumento della contraccezione di emergenza, decuplicata nell’ultimo anno.

Proprio come le loro mamme, il 24 per cento delle millennial ha riferito che a influenzare maggiormente la scelta del primo metodo contraccettivo è soprattutto il dialogo poco proficuo con gli operatori sanitari che non presentano in maniera esaustiva tutte le opzioni disponibili, alimentando la percezione di non possedere tutte le informazioni necessarie per una decisione consapevole sulla scelta più adatta alle proprie esigenze. Non aver mai discusso con il proprio medico le possibili opzioni contraccettive (17 per cento), subire le convinzioni dei medici riguardo ai contraccettivi da utilizzare (17 per cento), non aver trovato sufficienti fonti di informazioni sul tema (15 per cento) sono le altre ragioni esplicitate dalle millennial.

Infine, rispetto alle coetanee degli altri Paesi europei, dove si fa un uso nettamente maggiore della pillola pur restando più alto il tasso di abortività, le italiane tra i 15-20 anni fanno meno ricorso alla contraccezione ormonale.

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