Per contraccezione si intende il complesso delle tecniche anticoncezionali, ossia dei mezzi utilizzati per programmare o impedire il verificarsi di una gravidanza.
Bisogna subito specificare che nessun metodo contraccettivo – al di fuori dell’astinenza – offre una protezione totale da gravidanze indesiderate, né tantomeno da malattie sessualmente trasmissibili. Nonostante quanto detto, è comunque doveroso ribadire che il perfezionamento di alcuni metodi contraccettivi è tale da minimizzare il rischio di fallimento.
Tra i metodi contraccettivi barriera, il condom (utilizzato correttamente) offre una protezione da gravidanze indesiderate e malattie veneree variabile dall’85 al 99.8%. Tra le pratiche contraccettive ormonali, invece, un utilizzo regolare e costante della pillola estro-progestinica garantisce una protezione dalle gravidanze indesiderate che sfiora il 100%.
La scelta di una pratica contraccettiva piuttosto che un’altra è chiaramente soggettiva, e dipende dalla sua efficacia, dalla praticità e dalla percezione del rischio che la coppia associa al verificarsi di una gravidanza non prevista.
Il mercato offre un vasto ventaglio di metodi contraccettivi, molti dei quali estremamente pratici da utilizzare e piuttosto sicuri in termini di protezione da gravidanze inattese e malattie veneree. Ogni metodo contraccettivo presenta svantaggi e vantaggi; pertanto, spetta ad entrambi i partner della coppia scegliere quello più idoneo alle proprie necessità.
Ma con l’avanzare della tecnologia c’è anche un’altra possibilità: sono già circa un centinaio le app che in vario modo aiutano a “tracciare” i giorni fertili.
Nate quasi tutte per aiutare le donne che vogliono avere un bambino a individuare il momento giusto per il concepimento, queste app sono spesso usate per lo scopo opposto, ovvero evitare una gravidanza senza prendere farmaci di alcun tipo. Tenendo conto delle date del ciclo e di segni come la temperatura basale, sono una specie di metodo Ogino-Knaus evoluto e digitalizzato, sulla carta l’ideale per chi teme ormoni e simili; nella realtà, però, sembra che non ci sia da fidarsi troppo.
Lo diceva già nel 2016 un’indagine condotta da ricercatori della Georgetown University statunitense, secondo cui la maggioranza di queste applicazioni non darebbe indicazioni realmente precise sui giorni fertili, mettendo a rischio di gravidanze indesiderate.
A confermarlo un caso che in questi giorni sta facendo scalpore in tutto il mondo: l’applicazione riconosciuta come dispositivo medico in Europa, è stata segnalata da un ospedale svedese alle autorità competenti per aver registrato un alto tasso di donne incinte.
Teoricamente questa app rappresenta un metodo naturale di contraccezione, che calcola i giorni più o meno fertili in base a temperatura corporea e algoritmi ed è anche certificato come dispositivo medico in Europa. Solo che qualcosa non torna: da settembre e dicembre 2017 su poco più di 600 donne, in 37 hanno avuto una gravidanza indesiderata. Sono i dati riportati dall’ospedale Södersjukhuset di Stoccolma, dopo aver avviato uno studio per l’alto numero di aborti.
Sostanzialmente tutte le mattine la donna deve ricordarsi di prendere il termometro e attendere per qualche minuto ed inserire i dati dello smartphone. Sul telefono appare a quel punto una sorta di semaforo che se si accende con una luce rossa significa che la donna è nel periodo fertile, qualora invece lampeggia si possono avere dei rapporti sessuali non protetti senza possibilità di rimanere incinta.
L’azienda ha comunque informato che è efficace al 93% e ha replicato piccata alle accuse: “Nessuna contraccezione è sicura al 100% e le gravidanze indesiderate sono un rischio con qualsiasi contraccettivo. Avere 37 gravidanze indesiderate su 668 menzionate in questo studio, significa che il 5,5% delle donne che hanno dichiarato di aver usato Natural Cycles ha avuto una gravidanza indesiderata, in linea con ciò che comunichiamo come il rischio in base a un uso tipico, paragonabile ad altri tipi di contraccezione”.