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Come riuscire a controllare le proprie emozioni

Angela Gemito Nov 1, 2025

Il segreto per controllare le proprie emozioni non è reprimerle, ma imparare a riconoscerle, accettarle e modularle in modo flessibile per rispondere in maniera adattiva alle situazioni. L’obiettivo non è eliminare le emozioni (anche quelle negative sono essenziali), ma sviluppare la cosiddetta Regolazione Emotiva, ovvero la capacità di influenzare quali emozioni si provano, quando si provano e come si manifestano e si vivono. Questa competenza è fondamentale per il benessere psicologico e il successo nelle relazioni interpersonali.

Una persona serena in meditazione

1. Comprendere l’Autocontrollo Emotivo: La Base

Cos’è l’Autoregolazione Emotiva?

L’autoregolazione emotiva è un processo complesso che include il monitoraggio, la valutazione e la modifica delle reazioni emotive (intensità e durata) per raggiungere obiettivi personali e sociali. Non si tratta di “spegnere” le emozioni, ma di gestirne l’impatto. Le emozioni sono risposte naturali e automatiche a stimoli interni o esterni, e hanno la funzione vitale di segnalarci un’informazione importante. La gestione efficace sta nel decidere come rispondere a questi segnali.

Il Paradosso del “Controllo”

È importante sfatare il mito del “controllo totale”. Il vero controllo emotivo deriva dall’accettazione non giudicante dell’emozione stessa, piuttosto che dal tentativo di sopprimerla o evitarla. Strategie come la soppressione o il rimuginio tendono, infatti, a intensificare il disagio nel lungo periodo. Accettare significa riconoscere l’emozione, darle spazio, sapendo che non è illimitata e che farà il suo corso naturale.

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2. La Fase Cruciale: Riconoscimento e Consapevolezza

Il primo e più importante passo per gestire un’emozione è identificarla e diventarne consapevoli nel momento in cui si manifesta. Non si può regolare ciò che non si riconosce.

2.1. Imparare ad Ascoltare il Corpo (Mindfulness)

Le emozioni sono strettamente legate alle sensazioni fisiche; prestare attenzione al corpo aiuta a riconoscerle prima che diventino travolgenti. Pratiche di Mindfulness (consapevolezza) e di respirazione diaframmatica sono strumenti potentissimi.

  • Tecnica della Respirazione 4-7-8:
    1. Inspira silenziosamente con il naso per 4 secondi.
    2. Trattieni il respiro per 7 secondi.
    3. Espira completamente dalla bocca, emettendo un suono, per 8 secondi. Ripeti questo ciclo 3-4 volte. Aiuta a calmare il sistema nervoso e a ridurre lo stress.
  • Tecnica STOP (di Goldstein):
    • Stop (Fermati).
    • Tranquillizzati (Concentrati sul respiro).
    • Osserva (Ascolta il corpo e la mente senza giudizio).
    • Percepisci (Ascolta i rumori intorno a te per riportare la mente al presente).

2.2. Dare un Nome all’Emozione

Nominare l’emozione (ad esempio, “Sto provando rabbia” o “Mi sento frustrato”) ne riduce l’intensità (effetto labeling). Sviluppare un vocabolario emotivo ricco, magari con l’ausilio di una “Ruota delle Emozioni”, è un esercizio fondamentale.

  • Passaggi Chiave:
    1. Cosa provo? (Rabbia, Tristezza, Paura, Gioia, ecc.)
    2. Dove lo sento nel corpo? (Stomaco teso, gola chiusa, calore sul viso.)
    3. Cosa l’ha scatenata? (Identificazione dell’antecedente.)

3. Strategie di Regolazione Emotiva Efficaci

Una volta riconosciuta l’emozione, è il momento di applicare strategie flessibili per gestirne l’intensità. Queste strategie si dividono in interventi antecedenti (prima che l’emozione sia pienamente innescata) e risposta (per gestirne gli effetti).

3.1. Strategie Focalizzate sull’Antecedente

Queste tecniche mirano a intervenire sulla situazione o sulla sua interpretazione prima che la risposta emotiva completa si manifesti.

A. Ristrutturazione Cognitiva

Mettere in discussione i pensieri automatici che innescano l’emozione riduce l’impatto emotivo degli eventi.

  • Modello ABCDE di Seligman (Applicabile a Pensieri Negativi):
    • A – Adversity (Avversità): Descrivi l’evento scatenante.
    • B – Belief (Credenza): Identifica il pensiero automatico che ne è scaturito (es. “Sono un fallimento totale”).
    • C – Consequence (Conseguenza): Descrivi l’emozione e l’azione conseguente.
    • D – Disputation (Contestazione): Metti in dubbio la credenza con prove realistiche (es. “È successo solo stavolta, le altre X volte ci sono riuscito”).
    • E – Energization (Energizzazione): Registra il cambiamento emotivo positivo derivante dalla contestazione.

B. Problem Solving

Se l’emozione è causata da un problema specifico e risolvibile, concentrarsi sulla soluzione invece che sul disagio emotivo aiuta a modularla. Stilare un piano d’azione pratico riduce il senso di impotenza e l’ansia.

3.2. Strategie Focalizzate sulla Risposta

Queste tecniche vengono utilizzate quando la risposta emotiva è già intensa e mirano a diminuirne l’impatto nel momento.

A. Distrazione Funzionale

Distogliere l’attenzione dall’emozione intensa con un’attività costruttiva, in modo temporaneo, previene la ruminazione.

  • Esempi di Distrazione Positiva:
    • Ascoltare musica ad alto volume.
    • Fare una passeggiata veloce (l’esercizio fisico è un potente regolatore).
    • Chiamare un amico e parlare di argomenti neutri.
    • Dediche alla scrittura espressiva non giudicante (scrivere per 20 minuti senza rileggere, focalizzandosi sull’esperienza emotiva).

B. Ridefinizione Comportamentale (Tempo di Pausa)

Quando l’emozione (soprattutto la rabbia) spinge all’azione impulsiva, concediti una pausa immediata (Time Out). Allontanati dalla situazione e prenditi un tempo prestabilito (es. 10 minuti) per fare la respirazione o un esercizio fisico, prima di tornare a rispondere. Questo crea uno “spazio” tra l’emozione e la reazione.


4. Coltivare l’Intelligenza Emotiva: Un Lavoro a Lungo Termine

L’autocontrollo emotivo è una competenza che si costruisce con l’allenamento quotidiano, non una dote innata. Migliorare l’Intelligenza Emotiva (IE) è la strategia a lungo termine più efficace.

4.1. Tenere un Diario delle Emozioni

Annotare regolarmente le proprie emozioni aiuta a individuare schemi ricorrenti e trigger emotivi, aumentando l’autocomprensione.

  • Cosa annotare:
    • Data e ora.
    • L’emozione specifica provata.
    • L’evento o il pensiero che l’ha scatenata.
    • La reazione (comportamento messo in atto).
    • La strategia di gestione utilizzata e la sua efficacia.

4.2. Stili di Vita che Supportano l’Equilibrio

Un corpo e una mente in equilibrio sono meno vulnerabili alla disregolazione emotiva.

  • Sonno: Dormire 7-9 ore a notte stabilizza l’umore e migliora la capacità di coping.
  • Alimentazione: Una dieta equilibrata influisce positivamente sulla salute mentale.
  • Esercizio Fisico: L’attività fisica regolare (anche 30 minuti di camminata al giorno) rilascia endorfine e riduce il cortisolo (ormone dello stress).
  • Relazioni Sociali: Condividere le proprie emozioni in un ambiente di supporto riduce il carico emotivo.

4.3. Accettazione e Compassione

Sii gentile con te stesso nel processo. L’accettazione non è rassegnazione, ma il riconoscimento della realtà del momento. La colpevolizzazione o la severità verso le proprie reazioni non fanno che alimentare il malessere. Praticare l’auto-compassione è una delle strategie più potenti per interrompere il ciclo negativo di autocritica e disregolazione.


5. Quando Chiedere Aiuto

La difficoltà persistente nel regolare le proprie emozioni, che porta a comportamenti impulsivi, relazioni instabili o profonda sofferenza, è un segnale per rivolgersi a un professionista. La Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) e la Terapia Dialettico Comportamentale (DBT) sono approcci psicoterapeutici altamente efficaci per l’apprendimento e il consolidamento delle abilità di regolazione emotiva.

In conclusione, il controllo emotivo non è un interruttore che si accende o si spegne, ma un muscolo che si allena con costanza, consapevolezza e pratica delle giuste strategie.

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Angela Gemito

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Tags: emozioni psicologia

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