Coronavirus, con il polline aumentano i casi

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Il coronavirus beneficia del polline tipico della primavera, lo dimostra uno studio.

Il coronavirus può beneficiare di un sistema immunitario indebolito a causa dell’esposizione al polline. Questo non è solo il caso di quelli che soffrono della tipica febbre da fieno, ma anche delle persone che non sono allergiche. Lo conferma uno studio della Leiden University Medical Center (LUMC), l’ospedale Elkerliek e la Wageningen University & Research, che sono coinvolti in un importante studio. I risultati sono pubblicati oggi sulla rivista scientifica PNAS .

Coronavirus con il polline aumentano i casi

Era già noto che l’esposizione ai pollini in primavera riduce il sistema immunitario contro le infezioni virali delle vie respiratorie. Questo è il caso, ad esempio, del virus del raffreddore. Questo effetto si verifica sia nelle persone allergiche al polline che nelle persone non allergiche. Durante l’epidemia di coronavirus, è stato notato che in diversi paesi l’accelerazione nell’aumento del numero di infezioni è iniziata solo quando è aumentata la concentrazione di polline. Di conseguenza, i ricercatori sospettavano che il coronavirus potesse anche beneficiare di un sistema immunitario indebolito a causa dell’esposizione ai pollini. La scorsa estate, i Paesi Bassi hanno registrato l’ultimo picco di polline alla fine di luglio .

Coronavirus Le infezioni aumentano con il polline

Un team di 150 scienziati ha esaminato i conteggi dei pollini da 130 stazioni di conteggio dei pollini in 31 paesi. In tutto il mondo, questo effetto polline era visibile all’inizio dell’epidemia. Lo studio mostra che i tassi di contaminazione sono aumentati dopo un aumento della concentrazione di polline quattro giorni prima. Le cifre di contaminazione aumentano in media del 4% quando la concentrazione di polline aumenta di 100 polline per metro cubo. Dopo l’introduzione di un blocco, questo effetto si è dimezzato, ma l’influenza rinforzante del polline era ancora visibile.

Pertanto, l’ articolo PNAS suggerisce che l’esposizione ai pollini sta contribuendo all’aumento dei tassi di infezione del coronavirus in molti paesi. È comunque necessario verificare se la relazione riscontrata sia causale. Sono in corso studi internazionali in cui le cellule del polmone sono esposte al polline e al coronavirus. Studi come questo rendono molto più facile determinare se l’esposizione al polline indebolisce effettivamente il meccanismo di difesa del corpo contro il virus.

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