Molti studiosi della Bibbia si interrogano sulla possibilità che i Sette Sigilli dell’Apocalisse stiano per aprirsi, preannunciando gli eventi che culmineranno nel ritorno di Gesù Cristo. La questione è complessa e genera diverse interpretazioni tra gli esperti.
Secondo il testo sacro, l’Apocalisse prevede che i sette sigilli si romperanno progressivamente, portando alla manifestazione di eventi drammatici prima del ritorno di Cristo. I primi quattro sigilli, in particolare, sono associati ai celebri Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, simboli di morte, guerra, carestia e pestilenza. Alcuni interpreti ritengono che i primi sigilli siano già stati infranti e collegano fenomeni attuali, come la pandemia di coronavirus, alle profezie bibliche della pestilenza.
Tuttavia, non tutti gli esperti concordano con questa visione. Il dott. Michael Brown, un rinomato studioso delle lingue del Vicino Oriente, sostiene che i segni della rottura dei sigilli saranno inequivocabili e che, finora, tali eventi non si sono ancora manifestati. In un suo articolo per il Christian Post, Brown ha esaminato i primi quattro sigilli, spiegando che le profezie apocalittiche si riferiscono a eventi futuri e non a simboli di accadimenti già avvenuti.
Il primo sigillo, secondo il libro dell’Apocalisse, descrive l’apparizione di un cavaliere su un cavallo bianco, simbolo di conquista. Il secondo sigillo introduce un cavallo rosso fuoco, cavalcato da un guerriero armato di una grande spada. Con la rottura del terzo sigillo, emerge un cavallo nero, che rappresenta la carestia, mentre il quarto sigillo introduce la Morte stessa, su un cavallo pallido, con il potere di uccidere tramite guerra, fame, pestilenza e bestie selvagge.
Brown, tuttavia, sostiene che nessuno di questi eventi sia ancora accaduto e che non vadano confusi con le crisi odierne, come la pandemia o le difficoltà economiche. “Vedremo se accadrà”, afferma, “ma posso dire con sicurezza che non sta ancora avvenendo”.
Nel marzo 2020, Brown ha scritto il suo primo articolo sul COVID-19, domandandosi se potesse essere una piaga biblica dei tempi della fine. La sua risposta, allora come oggi, è stata negativa. Pur riconoscendo la gravità della pandemia, Brown insiste sul fatto che non si è trattato di un segno dell’Apocalisse imminente.
Il Libro dell’Apocalisse, scritto da Giovanni di Patmos, offre una visione dettagliata dei tempi finali e del ritorno di Cristo. In particolare, l’ottavo capitolo descrive l’apertura del settimo sigillo, accompagnata da un silenzio in cielo e dall’apparizione di sette angeli con sette trombe. Dopo l’apertura del settimo sigillo, si scatenano fenomeni terribili sulla terra, tra cui tuoni, fulmini, rumori assordanti e un terremoto, segni dell’avvicinarsi della fine.
Tuttavia, secondo Brown e altri studiosi, la fine del mondo non è ancora giunta, e le profezie dell’Apocalisse devono ancora trovare compimento.