In un esperimento che fino a pochi anni fa sarebbe stato considerato pura fantascienza, un gruppo di scienziati è riuscito a rallentare la velocità della luce fino a un sorprendente record di 17 metri al secondo.
I risultati di questa ricerca rivoluzionaria sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature. Secondo la teoria di Albert Einstein, la velocità della luce nel vuoto, pari a 299.792 chilometri al secondo, è un limite invalicabile. Tuttavia, nel 1998, grazie a tecniche avanzate di manipolazione atomica, un team di ricercatori del Rowland Institute of Science ha dimostrato che, in condizioni particolari, la luce può essere rallentata in modo drastico, raggiungendo velocità impensabili rispetto alla sua velocità abituale.
L’elemento chiave di questa straordinaria scoperta è stato il condensato di Bose-Einstein (BEC), uno stato della materia che presenta comportamenti inusuali quando si avvicina allo zero assoluto. Questo particolare stato quantistico si forma quando un gas di bosoni viene raffreddato fino al punto in cui gli atomi si comportano come un’unica entità quantistica.
Gli scienziati hanno creato un BEC utilizzando atomi di sodio, che sono stati posti in una camera a vuoto e raffreddati tramite l’uso di laser e campi magnetici, rallentando significativamente il movimento delle particelle. Successivamente, hanno fatto passare impulsi di luce attraverso la nube condensata, rallentandone la velocità fino a soli 17 metri al secondo, pari a circa 61 chilometri all’ora.
Non solo il team ha raggiunto questa impressionante decelerazione della luce, ma è riuscito anche a fermare completamente l’impulso luminoso e a ripristinarlo successivamente.
Questi risultati aprono la strada a nuove ricerche nel campo della fisica quantistica e delle tecnologie avanzate, suggerendo la possibilità di scoperte future che potrebbero rivoluzionare il nostro modo di comprendere e sfruttare le proprietà fondamentali della materia.