Il prossimo 14 novembre, come ogni anno, verrà celebrata la giornata mondiale del Diabete e già in queste ore si moltiplicano le iniziative, da nord a sud dello stivale: è fondamentale infatti calcare la mano sull’importanza della prevenzione, in una patologia sempre più diffusa e che rischia di diventare una vera e propria piaga anche per la sanità pubblica.
In particolare, il “diabete urbano” è già la nuova pandemia del millennio che sta colpendo le città: due pazienti su tre vivono infatti nelle metropoli, dove la gente mangia male e si muove veramente poco.
Nel mondo, l’International diabetes federation nel 2017 ha stimato 425 milioni di diabetici, che saliranno a 629 milioni entro il 2045. In Italia l’Osservatorio Arno ne conta quattro milioni. Più un altro milione che ignora di esserlo.
Tra i diabetici sempre l’Osservatorio Arno ha poi registrato 75 mila infarti l’anno. E poi: 50mila ictus, 10mila amputazioni, 50mila casi di problemi alla vista e duemila dializzati.
Il diabete, quindi, assieme alle altre malattie a cui è correlato e che contribuisce ad amplificare è un vero e proprio killer troppo spesso sottovalutato.